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Atletica, Tamberi: “Parigi 2024 non sarà come Tokyo, voglio superare i 2,40”

Gianmarco Tamberi
Gianmarco Tamberi - Foto di FIDAL COLOMBO/FIDAL

Gianmarco Tamberi ha rilasciato una lunga intervista su Atletica TV, toccando praticamente tutti i temi: “Ho vissuto alcuni mesi complicati da ottobre in poi. Nel 2022 il mio corpo si stava ribellando a ciò che facevo, perciò la soluzione migliore è stata evitare le indoor nonostante si trattasse di un’opportunità. Ora ho fatto un test di alto livello a Formia che mi ha dato conferme fondamentali con salti che lasciano ben sperare. Con il nuovo team ho ritrovato le motivazioni di quando ero piccolo, sono molto felice del clima che si è creato e della sintonia che c’è. Ci voleva coraggio per prendere questa decisione e al momento non potrei essere più felice“.

Ancora non abbiamo deciso i prossimi impegni, ma l’idea è quella di partecipare alla Coppa Europa di Chorzow. Probabilmente poi salterà agli Assoluti, ma dipenderà anche dall’eventuale presenza di Stefano Sottile. Il piano è fare tra le 5 e le 7 gare prima di Budapest, unica vera ‘ossessione’ stagionale – ha proseguito Tamberi – Parigi 2024? Non è la stessa cosa di Tokyo. C’è la volontà di fare qualcosa di epico. Lo stimolo più grande è proprio la possibilità di diventare l’unico della storia del salto in alto con due ori olimpici. Inoltre c’è l’obiettivo dei 2,40 e diventare uno dei pochi nella storia a superarli. Fare il portabandiera sarebbe un onore. Solo il pensiero mi provoca la pelle d’oca, ma non voglio spingere per questo“.

Gimbo ci ha poi tenuto a fare “tantissimi auguri a Sara Simeoni per i suoi 70 anni“: “E’ riuscita a coinvolgere emotivamente tantissime persone. Lei e Mennea per me sono state le stelle più grandi dell’atletica“. Sui singoli, poi: “Iapichino ha dimostrato di far cose che forse né io né Jacobs possiamo più fare. Nulla togliere a Ceccarelli, ma la medaglia più bella degli Europei di Istanbul è stata la sua. Furlani può diventare un campione vincente, ha la giusta mentalità e tutte le carte in regola per fare bene. Trost? Ha passato anni difficili, ma credo che la storia di Vallortigara sia un grande esempio del non smettere mai di sognare“. “Tra me e Barshim non vedrete mai del trash talking. Dopo quello che è successo a Tokyo sarebbe finto – ha aggiunto l’azzurro, che infine sui reality showNon li farei mai, credo che una mia partecipazione metterebbe in discussione ciò che ho fatto per lo sport e quanto ho lottato“.

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