Mattinata anche di salti all’Europeo di Amsterdam di atletica leggera, dove dopo il salto il lungo maschile di ieri tocca al salto triplo femminile. A difendere i colori azzurri c’è la nostra Dariya Derkach, italiana di origine ucraina, che si è ottimamente qualificata a questo Europeo grazie ai 14.15m degli Assoluti di Rieti, misura peraltro equivalente anche al minimo olimpico per Rio de Janeiro ed al personale.
Obiettivo primario per la Derkach era certamente la finale, conquistata con un discreto 13.96m, ma in una gara dalle misure non imbattibili c’è spazio anche per un piazzamento molto onorevole. Per la qualifica alla finale era necessario segnare 14.00m od essere tra le prime 12.
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Condizioni di pedana difficili, conseguenti a condizioni meteorologiche complicata: pioggia e quindi pedana bagnata, a cui va aggiunto anche un po’ di vento che scombina la delicata rincorsa di questa disciplina.
Comincia nel migliore dei modi a livello esecutivo la Derkach, che con un primo salto da manuale atterra attorno al 14.30m. Peccato che il salto sia nullo e che di conseguenza la sua misura non sia valida (sarebbe stato nettamente il personale). Si conferma molto migliorata nella gestione della rincorsa l’azzurra e soprattutto nello step, il salto centrale dei 3.
Secondo salto che non poteva essere nullo: la Derkach sceglie quindi un balzo in assoluta sicurezza, dove regala addirittura 33 centimenti alla pedana. L’azzurra atterra a 13.65m, misura abbastanza limitata, ma che comunque mette in buona posizione in vista dell’accesso alla finale l’azzurra, che ora può accelerare sull’ultimo salto.
Ancora tanti centimetri vengono regalati al terzo salto, 16, ma questa volta anche l’esecuzione aiuta l’azzurra. La Derkach atterra a 13.96m con più di 2 metri di vento a favore e conquista la finale, con discrete possibilità di pensare ad una medaglia aggiustando l’asse di battuta. In qualificazione termina in 7a posizione complessiva; miglior misura per Jagaciak Michalska con 14.33m, seguita da Elbe e Minenko con 14.24m e 14.23m.
Le sue parole: “Saltare bene dopo il primo nullo era obbligatorio, non avevo altre possibilità e ce l’ho fatta. Sono contenta già di essere qui, in salute e con la testa a posto. Sono sensazioni diverse ma positive. Questa sarà la mia prima finale a questo livello, dopo anni in cui sono stata l’atleta attesa a grandi livelli senza riuscire ad arrivarci. Ho lavorato tanto per arrivare qui, ora a piccoli step vediamo di migliorarci. Pensiamo alle prime 8 ora, poi vedremo“.