Editoriali

Elezioni Figc, ora Damiano Tommasi diventa l’ago della bilancia

Damiano Tommasi
Damiano Tommasi - Foto Antonio Fraioli

Il futuro della Federcalcio in mano all’Associazione calciatori. A dieci giorni dalle elezioni del 29 gennaio, il mondo del calcio italiano sta assistendo a uno scenario inedito: mentre i presidenti della Lega di Serie A continuano a litigare, Lega Pro e Lega nazionale dilettanti finiscono agli antipodi e dunque l’Assocalciatori diventa all’improvviso l’ago della bilancia. Un potere inedito che il presidente Damiano Tommasi sta provando a sfruttare nel migliore dei modi: dopo la possibile intesa discussa mercoledì scorso con il numero uno della Lega Pro Gabriele Gravina, oggi l’ex centrocampista ha aperto un dialogo con il presidente della Lnd Cosimo Sibilia. “Un incontro molto positivo”, secondo il senatore campano.

Quanto fatto oggi è incoraggiante – ha aggiunto Sibilia – Con Tommasi ci sono le condizioni per un cammino condiviso”. La rinuncia dell’ex giocatore alla presidenza è indispensabile, ma il numero uno dei Dilettanti ha promesso all’Aic la totale gestione del Club Italia, magari con il coinvolgimento di Buffon (“Gigi ha dato tanto alla maglia azzurra e bisogna tenerne conto – ha spiegato Tommasi – Sarà contento di dare il suo contributo se verrà coinvolto”) e una poltrona importante nel prossimo Consiglio federale. Tommasi, per ora, preferisce non sbilanciarsi rimandando ogni decisione al direttivo convocato per lunedì prossimo: “Noi abbiamo un candidato, che sono io, e questo non va dimenticato – ha osservato l’ex centrocampista – Oggi abbiamo parlato del futuro del calcio italiano: volevamo capire cosa accadrà se non sarò io il prossimo presidente”.

Difficilmente potrà esserlo, ma senza dubbio per la prima volta l’Associazione calciatori giocherà un ruolo decisivo in Figc. Il motivo è presto spiegato: un’eventuale alleanza tra Aic (20%) e Lnd (34%) chiuderebbe di fatto i giochi elettorali, risolvendo ogni altro problema di “incompatibilità”. Se davvero si realizzasse un simile scenario, infatti, Tommasi potrebbe fare a meno dell’apporto dell’Associazione allenatori di Renzo Ulivieri, mentre Sibilia potrebbe “liberarsi” del sostegno del presidente della Lazio Claudio Lotito. A farne le spese, ovviamente, sarebbe anche la Lega Pro di Gabriele Gravina, il terzo candidato per le elezioni del 29 gennaio: “Con Tommasi ho un buon rapporto, l’alleanza è ancora possibile ma dobbiamo evitare un gioco al rialzo al quale non ho alcuna intenzione di stare”, ha dichiarato Gravina dopo aver conosciuto l’esito dell’incontro tra Lnd e Aic. Certo Tommasi, schierato nell’ultimo periodo contro la gestione Tavecchio sostenuta proprio da Sibilia, dovrebbe trovare gli argomenti per spiegare l’eventuale inversione di marcia.

Tutto, dunque, è ancora in ballo: lunedì prossimo il direttivo dell’Aic dovrebbe fare ulteriore chiarezza, proprio mentre la Lega di Serie A cercherà per l’ennesima volta di trovare una posizione comune eleggendo i propri rappresentanti, assenti ormai da quasi un anno. L’ultimissima occasione per entrare da protagonista in una corsa elettorale ormai agli sgoccioli.

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