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Montagne in città 2016: torna a Roma la rassegna su alpinismo e arrampicata

Simone Moro

In questi giorni, presso l’auditorium del “Seraphicum” di Roma (Via del Serafico, 1), si sta svolgendo il Festival della Montagna, denominato dagli organizzatori, “Montagne in città 2016”. Un evento in qualche modo atteso,  fatto di incontri, comunicazioni e filmati, dedicato al mondo della montagna, che si concluderà il prossimo venerdì 11 novembre.

Lo storico Festival è ritornato nella capitale dopo un’assenza durata circa dieci anni. L’ultima edizione risale addirittura al lontano 2005. Per una serie di ragioni, l’iniziativa non ha trovato più continuità negli anni successivi. Ma coloro che frequentano e amano la montagna, dagli escursionisti della domenica fino a chi pratica assiduamente attività più severe, come l‘arrampicata e l’alpinismo, hanno lamentato la mancanza di una manifestazione di tal genere. Il Festival, in passato, ha rappresentato un’occasione in cui la città di Roma, con i suoi appassionati, ha potuto essere ricompresa nell’ambito di una serie di grandi rassegne dedicate al mondo della montagna e dell’avventura in generale. L’odierna edizione è stata possibile grazie al supporto  di grandi marche legate allo specifico settore sportivo, all’ausilio di volontari nonché all’appoggio di varie organizzazioni, fra cui, alcune sezioni del Club Alpino Italiano, unitamente al noto Trento Film Festival.

Nel corso della giornata di martedì 8 novembre è stato proiettato il film “A Line Across the Sky”, che ha illustrato in un cortometraggio l’impresa straordinaria di due celebri climbers statunitensi, Tommy Caldwell ed Alex Honnold. Costoro, dal 12 al 16 febbraio 2014, hanno compiuto il “concatenamento” del gruppo montuoso del Fitz Roy in Patagonia. Una traversata epica, mai compiuta prima e con difficoltà tecniche al limite della capacità umana. Si è trattato di una scalata che ha unito tutte le vette del massiccio di granito patagonico in un’unica fatica: l’ Aguja Guillaumet, l’Aguja Mermoz del Fitz Roy, l’Aguja Poincenot, l’Aguja Rafael Juarez, l’Aguja Saint-Exupery ed infine l’Aguya de la S. Il film è stato interamente realizzato dagli autori della scalata. Quindi, ha potuto trasferire direttamente al pubblico i vari stati d’animo che hanno provato i protagonisti.

La serata si è arricchita della presenza di Luca Schiera, un’illustre componente dei “Ragni di Lecco”. L’alpinista ha presentato gli ultimi risultati della rivista “Stile Alpino”. Un magazine trimestrale, nato da un progetto editoriale finanziato dal gruppo di scalatori lombardo, che raccoglie tutte le più qualificate ascensioni avvenute nel corso della stagione.

La giornata si è conclusa con la presentazione e la proiezione del documentario “Into the Light”, che ha ripercorso le tappe del progetto di scalata nato dal grande rocciatore tedesco Stefan Glowacz (presente tra gli ospiti) e di uno fra i più forti arrampicatori contemporanei,  Chris Sharma. I due hanno realizzato una via lunga circa 300 metri, precedentemente attrezzata, che nasce all’interno di una grotta verticale e molto profonda, situata nel versante orientale dei Monti Hadschar nel sultanato dell’Oman. Tredici tiri di corda sono stati necessari per salire dal fondo del precipizio fino all’uscita in superficie. Una scalata ripercorsa con immagini suggestive, su linee di progressione condotte prevalentemente su strapiombi e con difficoltà tecniche obbligate di 8b­+.

Il programma del Festival è denso di appuntamenti. Mercoledì 9 novembre si focalizzerà l’attenzione sui celebri percorsi, sia della devozione che dell’avventura esplorativa. Una tematica che ha come titolo, “Cammini Orizzontali, Cammini Verticali”. Inoltre, si ricorderà la figura di Roberto Iannilli, celebre alpinista laziale scomparso recentemente sulla parete Nord del Monte Camicia. Giovedì 10, invece, sarà dedicato allo sci, in ogni sua espressione. Mentre venerdì, serata conclusiva della manifestazione, sarà presente l’alpinista altoatesina Tamara Lunger. Con lei si parlerà d’alta quota e dell’ultima impresa che l’ha vista protagonista insieme a Simone Moro, nella prima salita invernale del Nanga Parbat. Tutte le serate inizieranno alle 19 e si concluderanno alle 23.

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