Ciclismo

Giro d’Italia 2018, tutti i segreti del percorso: partenza in Israele, ritorna il “mostro” Zoncolan

Trofeo Giro d'Italia - Foto profilo FB ufficiale

In diretta dagli studi di Milano della Rai è stata svelata questo pomeriggio la centounesima edizione del Giro d’Italia. Rispetto al percorso dello scorso anno gli organizzatori hanno ridotto sensibilmente i chilometri a cronometro ed aumentato gli arrivi in salita (ben sei, ndr), per cercare di ottenere meno attendismo e più battaglie in montagna: elemento mancante nell’ultima edizione. Il primo big ad aver annunciato la propria presenza è stato Chris Froome.

LA PARTENZA – Come annunciato alcune settimane fa, la grande partenza sarà ospitata da Gerusalemme con un prologo di 9,7 km con qualche saliscendi che potrebbe creare leggeri distacchi tra i big. La seconda e la terza tappa saranno anch’esse in Israele, con la Haifa-Tel Aviv (167 km) che precede la Beer Sheva-Eilat (229 km): entrambe la tappe saranno dedicate alle ruote veloci.

RITORNO IN ITALIA – La quarta tappa vedrà finalmente l’arrivo in Italia, più precisamente dalla Sicilia con la Catania-Caltagirone (191 km), tappa molto mossa piena di mangia e bevi che presenta un arrivo su uno strappetto. Il giorno successivo s’attende lo stesso canovaccio: tappa ancora mossa da Agrigento a Santa Ninfa (152 km) che si concluderà su un breve strappo dopo ben 3 GPM. La sesta tappa sarà invece l’ultima siciliana e quella con il primo arrivo in salita, si partirà infatti da Caltanissetta e dopo 163 km arrivo sull’Etna all’altezza dell’Osservatorio Astrofisico, con la speranza che si possa fare una differenza maggiore rispetto al 2017.

SI SALE – Lasciata la Sicilia la settima tappa sarà tutta calabrese con la Pizzo-Praia a Mare (159 km) dedicata ai velocisti, tappa più semplice in vista dell’ottava Praia a Mare-Montevergine di Mercogliano (208 km) e della nona Pesco Sannita-Gran Sasso d’Italia (224 km), due arrivi in salita consecutivi che inizieranno a creare un solco importante nella generale, dove si inizierà a capire chi non vincerà il Giro 101. Dopo il giorno di riposo partenza da Penne ed arrivo in Umbria a Gualdo Tadino dopo 239 km per una frazione che potrebbe essere dedicata alle fughe e che vedrà il passaggio da Farindola, luogo tristemente noto per la tragedia del Rigopiano dello scorso gennaio.

OMAGGIO A SCARPONI – L’undicesima tappa sarà la collinare Assisi-Osimo (156 km), frazione con 2 GPM e arrivo su uno strappo che sarà l’occasione per commemorare il compianto Michele Scarponi con il passaggio nella sua città natale: Filottrano. A seguire due semplici tappe di Osimo-Imola (213 km) e Ferrara-Nervesa della Battaglia (180 km), verosimilmente dedicate agli uomini veloci.

IL “MOSTRO” – La tappa numero quattordici sarà invece quella da cerchiare con il bollino rosso in quanto l’arrivo sarà sulla porta dell’inferno del Monte Zoncolan: partenza da San Vito al Tagliamento e 4 GPM da affrontare prima di giungere ad Ovaro, punto in cui iniziano i 10 km più duri del pianeta. Molto probabilmente in questa tappa capiremo chi sarà in grado di vincere il Giro d’Italia. Il giorno seguente a questo tappone altra frazione complicata in quanto la Tolmezzo-Sappada (176 km) presenta arrivo in salita e 4 GPM tra cui il Passo Tre Croci.  Per concludere il trittico di frazione complicate ecco nella sedicesima tappa la cronometro da Trento a Rovereto (34.5 km) dove gli specialisti potranno creare distacchi significativi. Molto più semplice la numero diciassette, Riva del Garda-Iseo (155 km), frazione che porterà la carovana da un lago all’altro e sarà adatta ai velocisti o ai fuggitivi delle prima ora.

TRITTICO INFERNALE – Gli ultimi giorni di corsa saranno invece infuocati con tre arrivi in salita consecutivi: si inizia con la Abbiategrasso-Prato Nevoso (196 km) frazione praticamente pianeggiante nei primi 180 km e la sola salita finale ma molto complicata; si prosegue poi con la Venaria Reale-Bardonecchia (Jafferau), 181 km di pura fatica vista la presenza della Cima Coppi di questo Giro: il Colle delle Finestre. Dopo aver affrontato il colle sterrato per i corridori ci sarà subito il Sestriere e dopo un tratto in discesa e in falsopiano gli ultimi 9 km di salita da Bardonecchia a Jafferau: tappa difficilissima.

IL FINALE – La ventesima tappa porterà invece il plotone da Susa a Cervinia dopo 214 km, dei quali gli ultimi 85 complicatissimi per via della presenza di ben 3 GPM di 1 categoria: Col Tsecore, Col St. Panteleon e appunto Cervinia dove si chiuderanno i giochi per la classifica generale della 101ma edizione del Giro D’Italia. La ventunesima ed ultima sarà infatti una passerella nel bellissimo centro storico di Roma con un circuito da ripetere otto volte che darà il giusto tributo alla maglia rosa.

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