Formula 1

Formula 1, Gp Cina 2016: le pagelle

Daniil Kvjat - Foto Bruno Silverii

Il GP di Cina sarà ricordato per il bacio di Giuda di Vettel a Raikkonen e relativo aspro confronto tra il tedesco e Kvyat. Uno scambio di vedute che ha ricordato il faccia a faccia, molto più acceso, tra Senna e Schuamcher in Francia nel 1993. Ecco le pagelle semiserie:

Kvyat 10. È il migliore perché un pilota della sua età deve avere quella grinta, quella voglia, quegli occhi alla Gengis Khan. Se ne faccia una ragione Vettel che ha provato a stigmatizzarlo senza successo. Il corridoio libero al via era la sua strada per il podio. Seriamente, se non ci avesse provato, avrebbe fatto meglio a cambiar mestiere. Dice a Vettel: “Siamo a podio entrambi, dimentica” e quello si imbestialisce ancor di più. Che attributi!

Ricciardo 9. Quando sorpassa sembra uno squalo affamato: se ti piglia, ti divora. Hamilton e Massa, gli ultimi in ordine di tempo. È arrivato 4° (terza volta consecutiva) a causa di una foratura, ma con questo Rosberg avrebbe perso la testa comunque anche se allo start lo brucia. Occhio che in classifica ha 3 punti in più di Vettel. È il vincitore morale.

Rosberg 8.5. Va premiato per la pole position stratosferica più che per la gara. Ha vinto in carrozza e alla ripartenza dopo la Safety Car con malizia ha rallentato il gruppo. È bravo e fortunato, vincerà il suo primo titolo, finalmente. Ma non dimentichiamo che ha perso il primo posto facendosi beffare dalla Red Bull e non ha avuto rivali: Hamilton guidava una McLaren travestita da  Mercedes e Vettel era in modalità offline.

Vettel 7. Il ragazzo è educato e perbene, veloce e aggressivo (vedi doppio sorpasso all’ingresso della corsia box). Chiede scusa in tutte le lingue a Raikkonen, ma dà vita a una polemica durissima con Kvyat per l’incidente iniziale, però lui in passato ha fatto di peggio. E bene ha fatto perché le corse non sono saggi di ballo. Forse è indispettito dalla sfrontatezza di Kvyat ma non può dire che non ci fosse spazio altrimenti la Red Bull non sarebbe riuscita a curvare. Magnifico nella rimonta che evita il disastro. E poi più di secondo non può arrivare quando in pista c’è una Mercedes. Bacio di Giuda a Kimi.

Raikkonen 7. Non è del tutto innocente per l’incidente “casalingo”, ma ha pagato più di chi lo ha innescato. In Cina è tradito dal collega di garage.  Insomma è una bella sfida a chi è più sfortunato tra lui e Luigino dalla. Pur non avendo feeling con la macchina ha sopravanzato Hamilton (quando gli ricapita?) ed è arrivato 5°. Fare e disfare, è tutto un lavorare.

Massa 6.5. Il brasiliano che parla come paperino ha messo su un vestito fatto con la grattugia. Ne sa qualcosa Hamilton che ha cercato di sorpassarlo in ogni punto della pista di Shanghai e tutte le volte gli ha chiuso le porte in faccia.  Non è ancora giunto il momento del ritiro.

Hamilton 6. Per come si era messa la gara, merita un bacione e un abbraccio forte: “ce la farai,uscirai dai panni dell’ultimo sfigato della terra”. Da ultimo ha chiuso 7° prendendo qualche punto con una macchina piena di smagliature (il che la dice lunga sul potenziale della W07) e 5 pit-stop che nemmeno quando si gioca tra bimbi. Però lui ha cominciato la stagione, svagato, illuminato sulla via dello star system invece che sulla via di Damasco. Luigino un re non abdica! Ritorna da noi.

McLaren 5. Come disse Galileo Galilei “eppur si muove”. Alonso e Button sono arrivati 12° e 13°, si sono affacciati nei piani alti, hanno visto la bandiera a scacchi. I passi in avanti rispetto alla scorsa stagione sono reali e innegabili. Peccato solo che siano i passettini di un passerotto. Pio, pio.

Sergio Marchionne 4. Riassumiamo il suo pensiero: “La macchina è un bimbo da svezzare, Vettel è un ingenuo”. Allora ad Arrivabene serve il biberon? Le sue dichiarazioni post gara non tengono in considerazione che il tedesco non ha mai detto chiaramente la verità sulla SF16-H: è nata deboluccia, non vincerà il titolo e lui fa tutto quel che può anche se a volte si distrae. Troppo severo.

Mercedes 3. La precisione teutonica non ha mai incrociato la strada che porta allo stabilimento di Stoccarda. Non si spiega diversamente il pasticcio di oggi ai box ai danni di Hamilton. Lo hanno richiamato tre volte in regime di Safety Car perché non gli mettevano le mescole giuste. Il poverino non ci capiva più niente: «Ma quali gomme mi state montando?».

Piloti a cena 2. Giovedì sera vanno al ristorante per dimostrare a Ecclestone che sono uniti, Hamilton si offre di pagare il conto da 500 euro, ma Rosberg dice no. Dividono alla romana. Chiacchieroni e sparagnini.

Bottas 1. Dove cavolo è finito il finlandese? Sembra evaportato nella tuta più bianca del suo incarnato. Massa lo ha bastonato di nuovo, mentre lui si faceva prendere a ruotate da Vettel e commetteva errori su errori nel giro finale facendo passare Verstappen e Sainz jr. Congelato.

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