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Antonio Conte: “Sono pronto a morire per il Tottenham, non sono così stupido da suicidarmi”

Antonio Conte Tottenham
Photo LiveMedia/Nigel Keene/DPPI , England, January 20, 2023, English football Premier League match FOOTBALL - ENGLISH CHAMP - MANCHESTER CITY v TOTTENHAM Image shows: Antonio Conte Manager of Tottenham Hotspur during the English championship Premier League football match between Manchester City and Tottenham Hotspur on January 19, 2023 at the Etihad Stadium in Manchester, England LiveMedia - World Copyright
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“Non sono così stupido da suicidarmi. Se mi chiedete se sono pronto a morire per questo club da qui a fine stagione sì, non sono così stupido da suicidarmi”. Lo ha detto Antonio Conte in conferenza stampa parlando del presente e soprattutto del futuro col Tottenham: “Col club abbiamo firmato un contratto di un anno e mezzo, un contratto insolito, solitamente uno firma per tre anni ma questa soluzione dava a entrambe le parti la possibilità di valutare la situazione. Da un lato il club poteva conoscere la mia personalità e le mie capacità come allenatore e lo stesso valeva per me, mi serviva a capire se eravamo sulla stessa onda. Ora, dopo un anno e mezzo, la società conosce me e io conosco la società e la situazione è chiara. Chiudiamo la stagione e vedremo. Il club sa benissimo come la penso e da qui a fine stagione sono pronto a morire per questo club. Se però devo diventare io il capro espiatorio no, non ci sto. C’è bisogno di tempo e pazienza, ma vedo che l’ambiente non ha pazienza o forse non vuole capire la realtà. Ma noi non facciamo miracoli, per cui vedremo cosa succederà in futuro”. 

Sugli obiettivi stagionali e sulle parole di Richarlison: “In questo momento la cosa più importante è restare concentrati sul campionato. Sapete cosa penso, cosa desidero. Ho parlato tante volte della situazione che ho trovato e che aspiriamo a essere competitivi fino a lottare per vincere. Parole Richarlison? Non mi ha criticato, ha detto che la sua stagione è stata una merda e ha ragione, perché ha avuto tanti infortuni. Ha iniziato bene con noi, poi si è fatto male, è andato ai Mondiali, si è fatto male di nuovo, è tornato ed è stato un mese fuori. In Premier ha fatto zero gol, due in Champions, e il ragazzo è stato sincero sulla sua stagione. Penso poi che abbiamo capito di aver sbagliato perché se parli dicendo ‘io’ e non ‘noi’ significa che pensi solo a te stesso. Ai miei giocatori ripeto che se vogliamo costruire qualcosa di importante, lottare per essere competitivi e vincere un trofeo, dobbiamo parlare col ‘noi’. Richarlison ha capito e si è scusato, il che è bello perché ho avuto ancora una volta la possibilità di mettere in chiaro quello che deve essere lo spirito di squadra”.

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