Roger Federer si qualifica per la semifinale di Wimbledon superando Marin Cilic con lo score di 6-7(4) 4-6 6-3 7-6(11) 6-3 al termine di un match entusiasmante, giocato in maniera fantastica dal numero 13 del mondo, e nel quale il campione rossocrociato ha avuto bisogno di compiere la decima rimonta in carriera a partire da uno svantaggio di due set.
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Nel primo set sono i servizi a farla da padrone ma l’impressione è che quando si entra nello scambio il croato abbia qualcosa in più in termini di potenza e precisione. Tuttavia è proprio la nona testa di serie a dover annullare con brillantezza due palle break nel quinto game fino al fisiologico epilogo rappresentato dal tiebreak: Marin scappa subito avanti 3-0 grazie a due minibreak confermati poi per un tramortente 5-0, lo svizzero prova ad accennare una rimonta ma il passivo è troppo pesante come testimonia il 7-4 finale. Nel secondo parziale la situazione non cambia anzi se possibile si complica ulteriormente per un Federer sceso di percentuale con la battuta, tant’è che già sull’1-1 Cilic ottiene l’allungo complice una serie di accelerazioni tramortenti con entrambi i colpi di rimbalzo. L’elvetico non sembra poter reagire in alcun modo, i turni di servizio del giocatore balcanico volano letteralmente e dopo meno di un’ora e mezza il sette volte campione di Wimbledon si ritrova sotto di due set.
Ad inizio terzo parziale Federer prova a cambiare il canovaccio utilizzando di più le sue proverbiali variazioni, tuttavia quando sul 3-3 Marin sale sullo 0-40 sembra tutto pronto per i titoli di coda; non si è campioni per caso verrebbe da dire, e il Re lo dimostra per l’ennesima volta rimontando il game e sfruttando l’inerzia favorevole per togliere il servizio all’avversario e prolungare la contesa alla quarta partita. L’equilibrio torna a farla da padrone con entrambi i giocatori costretti a salvare due palle break nel quarto e quinto gioco, tuttavia le emozioni vere ancora devono arrivare: sul 5-4 e sul 6-5 Roger si appella alla battuta per salvare ben due match point supportato da un pubblico mai visto schierato così a favore di un solo contendente. Si arriva così al tiebreak che è un susseguirsi di capovolgimenti, prima il croato salva due set point risalendo da 6-4, poi si guadagna un altro match point sul 7-6, ancora una volta però lo svizzero è glaciale e alla quinta opportunità complessiva spedisce il match al quinto. L’inerzia ormai, oltre che il pubblico, è tutta per Federer che fallisce una palla break sul 3-2 sebbene sia evidente la frustrazione dell’avversario per le occasioni mancate. Lo strappo è solo rimandato e arriva nell’ottavo game complice un errore di diritto di Cilic, che fa da preludio ad un trionfale turno di servizio dell’elvetico che può alzare la braccia al cielo dopo 3 ore e 22 minuti.