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Tsitsipas fa doppietta, è sempre lui il re di Montecarlo: Davidovich k.o in due set

Stefanos Tsitsipas - Foto Ray Giubilo

Per il secondo anno di fila è Stefanos Tsitsipas il re del Masters 1000 di Montecarlo. Il greco ha prevalso contro un indomito Alejandro Davidovich Fokina per 6-3 7-6(3) dopo un’ora e trentasette minuti di match. Per lui si tratta dell’ottavo titolo della carriera, il secondo ottenuto in un evento di questa caratura. E’ stato veramente un incontro piacevole a livello tecnico, sulla scia di quanto fatto vedere nell’arco della settimana dai due giocatori.

Soprattutto nel secondo set la sfida si è accesa ed anche il pubblico ha fatto la sua parte. Alla fine ha avuto la meglio la classe e l’abitudine a questi palcoscenici di Tsitsipas, che nelle fasi decisive ha trovato la consueta lucidità e pesantezza di colpi. Tantissimi comunque gli applausi per Davidovich, che ha stupito tutti nell’arco di questi sette giorni monegaschi. Da domani entrerà per la prima volta tra i top quaranta candidandosi come uno dei principali outsider in tutti i prossimi appuntamenti sul rosso.

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IL TABELLONE

IL MONTEPREMI

IL MATCH – Nel primo set Davidovich esce decisamente meglio dai blocchi e parte subito avanti di un break (2-1). Tsitsipas non ci mette più di tanto a ricompattarsi e rimedia immediatamente (2-2). Dal 3-3 il greco sale di livello con tutti i colpi mentre lo spagnolo accusa un po’ di tensione. Il risultato sono tre game consecutivi per l’ellenico che, in virtù di un ulteriore break nell’ottavio gioco, archivia la questione sul 6-3.

Nel secondo set la partita si accende. Lo spagnolo non molla mai e fa divertire tutto il pubblico. Tsitsipas va avanti 2-0 e poi serve addirittura per il match sopra 5-4. In entrambi i casi però Davidovich trova sempre il modo di rientrare in partita. L’iberico fa paura a Tsitsipas e al suo angolo e riesce a portare la questione al tie-break. Qui il numero cinque del mondo, da grande campione, non sbaglia più mezza palla e si aggrappa al suo servizio. Fokina prova ad impensierirlo ma la lucidità ed anche la profondità vengono meno nell’atto decisivo: 7-6(3).

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