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Tennis, Djokovic: “Non sono ‘no vax’ e non lo sono mai stato. Molti colleghi mi hanno deluso”

Novak Djokovic
Photo LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI , France, April 09, 2023, Tennis Internationals TENNIS - ROLEX MONTE CARLO MASTERS 2023 Image shows: Novak DJOKOVIC of Serbia during the Rolex Monte-Carlo, ATP Masters 1000 tennis event on April 9, 2023 at Monte-Carlo Country Club in Roquebrune Cap Martin, France LiveMedia - World Copyright
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In una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, Novak Djokovic è tornato a parlare della sua scelta di non vaccinarsi che tanto ha fatto discutere: “Non sono ‘no vax’ e non ho mai detto di esserlo, ma non sono neanche ‘pro vax’. Sono semplicemente una persona che difende un diritto fondamentale dell’uomo come la libertà di scelta. L’avevo già spiegato alla Bbc, ma avevano riportato solo ciò che faceva comodo a loro perciò non ne ho più parlato“.

Sulla detenzione in Australia, il serbo ha raccontato: “Mi trovavo in una specie di carcere, non potevo aprire neanche la finestra. Quantomeno il mio caso è servito a gettare luce sui ragazzi che erano lì da tanto tempo. Fortunatamente quasi tutti sono stati liberati e questo mi consola. Il ministro dell’Immigrazione però mi ha espulso nonostante io non avessi violato alcuna regola. Avevo il Covid ed ero guarito, possedevo tutti i documenti necessari e non ho messo in pericolo nessuno. Non appena sono arrivato lì, però, sono diventato un caso politico. Mi hanno etichettato come no vax, una cosa falsa che ancora oggi mi fa venire il mal di stomaco. Mi sono ritrovato solo, come una pecora circondata da venti lupi. Non aveva possibilità contro i grandi media“.

Ho sempre rispettato le regole. Per coerenza non sono andato in America, rinunciando a due US Open – ha proseguito Nole, senza nascondere un po’ di amarezza – Quando sono tornato in Australia e ho vinto sono rimasto deluso da molti colleghi. In tanti hanno girato la testa dall’altra parte. Quando hai mezza società contro ecco che si vede la vera faccia delle persone“. Infine, sulla guerra in Ucraina: “Da bambino di guerra che ha vissuto sofferenze e povertà, posso dire che non ci sono vincitori. La guerra è la cosa peggiore che possa esistere e purtroppo in Ucraina si fa più devastante ogni giorno. Perdere una persona cara è la cosa peggiore che possa esserci, senza contare poi gli effetti sulla salute, fisica e mentale. Personalmente non posso sostenere alcuna guerra“.

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