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Tennis, Binaghi: “Ricambio tra le ragazze? Non siamo un paese di prima fascia”

Angelo Binaghi - Presidente FIT - Foto Ray Giubilo

Nel settore femminile siamo stati abituati molto male, con le nostre ragazze sempre prime e seconde: già arrivare sesti, settimi e ottavi sembra una disgrazia. Questo è il problema più grosso, perché i nostri appassionati e i nostri circoli non si rendono conto che siamo l’Italia, che combattiamo e abbiamo vinto contro corazzate come gli Stati Uniti, la Cina, la Russia”. Questa l’analisi di Angelo Binaghi, rieletto presidente della Federazione italiana tennis per la quinta volta consecutiva, sul momento attuale del movimento azzurro e sulle prospettive future, con un ricambio generazionale difficile soprattutto nel settore femminile.

Sara Errani e Karin Knapp, le due giocatrici che sicuramente saranno in attività nei prossimi 4-5 anni, compongono una coppia e una formazione della nazionale che è tra le migliori nella storia del tennis italiano anche se non vincerà quattro Fed Cup come successo negli ultimi anni – ha osservato il numero uno della Fit, intervistato in esclusiva all’Hilton Hotel Rome Airport di Fiumicino – Non ci rendiamo conto che non siamo un paese di prima fascia e facciamo i salti di gioia quando arriviamo noni all’Olimpiade contando anche medaglie conquistate in sport molto meno popolari del nostro”. Binaghi resta comunque fiducioso per il futuro: “Credo sia molto importante aver capitalizzato i successi ottenuti in questi anni – ha spiegato il presidente del tennis italiano – Oggi abbiamo molte più risorse e siamo molto più grandi. Il tennis è uno sport vivo, ha valore, è molto seguito: gli Internazionali e il canale televisivo Supertennis sono il nostro combinato disposto di successo garantito per il prossimo futuro”.

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