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Finali Coppa Davis 2019, girone E: convocati, analisi e precedenti

Andy Murray
Andy Murray - Foto Roberto Dell'Olivo

Alla Caja Magica di Madrid fari puntati anche sul girone E delle finali di Coppa Davis 2019. Un raggruppamento che vede la presenza di Andy Murray per la Gran Bretagna. A seguire Kazakistan e Olanda, che partono con qualche speranza in meno sulla carta rispetto alla compagine di Smith. Di seguito convocati, analisi e precedenti.

GRUPPO E – Gran Bretagna, Kazakistan e Olanda

GRAN BRETAGNA – La nazionale britannica festeggia le 107 presenze nella manifestazione che ha vinto ben dieci volte (ma solo una nell’Era Open) approdando a Madrid grazie a una delle due wild-card previste dal regolamento. Assestata al n°5 del ranking per nazioni, la squadra di capitan Leon Smith ha dovuto superare l’Uzbekistan per rimanere nel World Group ma potrebbe essere una delle inattese protagoniste alla Caja Magica. Questo soprattutto grazie alla clamorosa resurrezione di Andy Murray, dato quasi per finito (anche e soprattutto da se stesso) a inizio 2019 e tornato ad ottimi livelli in questo finale di stagione. Meno di due mesi orsono, a Pechino, l’ex-numero 1 mondiale era scivolato oltre la 500esima posizione del ranking e qualche settimana prima al challenger di Maiorca aveva perso dall’italiano Matteo Viola. Una partita alla volta, Andy ha ritrovato la condizione fino ad alzare il trofeo nel 250 di Anversa che gli vale la risalita fino al 127 del mondo. Insieme a lui, Smith ha convocato Daniel Evans e Kyle Edmund per il singolare mentre in doppio dovrebbero giocare Jamie Murray e Neal Skupski. Se Andy confermerà i progressi, la squadra non avrà problemi a qualificarsi per i quarti. Evans e Edmund hanno interpretato il 2019 esattamente all’opposto. Il primo è partito dal challenger di Playford con il pettorale 192 e si presenta a Madrid con un balzo nel ranking di ben 150 posizioni; tutto questo grazie a diversi ottimi piazzamenti nel circuito maggiore (tra cui la finale di Delray Beach, partendo dalle qualificazioni) e un paio di vittorie consecutive sull’erba challenger di Surbiton e Nottingham. Al contrario, Edmund ha iniziato la stagione da n°14 e adesso è appena n°68 a causa delle tante sconfitte rimediate. Smith ha atteso fino all’ultimo prima di preferirlo a Cameron Norrie e probabilmente a convincerlo sono state le buone prestazioni di Kyle a Bercy, dove ha battuto Schwartzman e perso con onore da Djokovic. In vista della Davis, Jamie Murray e Skupski hanno giocato spesso insieme raggiungendo buoni risultati come le semifinali a Cincinnati, US Open e Shanghai.

Nella manifestazione la Gran Bretagna ha giocato 250 sfide vincendone 153 e alzando il trofeo, come detto, ben dieci volte. Per quattro anni consecutivi (in due occasioni diverse) i britannici hanno fatto loro il Challenge Round: nel periodo 1903-1906 – con la denominazione Isole Britanniche e l’apporto determinante dei fratelli Doherty – e trent’anni dopo (1933-1936) grazie soprattutto a Fred Perry e Bunny Austin. In particolare, proprio nel ’33 la Gran Bretagna mise la parola fine all’epopea dei “Moschettieri” espugnando il Roland Garros per 3-2 con i francesi vincitori delle ultime sei edizioni. Dopo 79 anni, finalmente la Gran Bretagna ha centrato la decima, impresa che nel 1978 John Lloyd, Buster Mottram e Mark Cox avevano solo sfiorato perdendo la finale di Rancho Mirage contro gli Stati Uniti di McEnroe, Gottfried, Lutz e Smith. Nel 2015, invece, sfruttando al meglio il fattore campo nei primi tre turni e con un Murray imbattibile (otto singolari e tre doppi per Andy) la nazionale della regina Elisabetta è tornata ad agguantare l’insalatiera battendo a domicilio il Belgio.

Questo il record individuale – singolare e doppio – dei britannici nella competizione: Edmund 3-5 (3-5, 0-0), Evans 7-14 (7-14, 0-0), A.Murray 39-8 (30-3, 9-5), J.Murray 12-6 (0-1, 12-5), Skupsky 0-0.

KAZAKISTAN – Ex repubblica sovietica, la militanza kazaka in Davis è iniziata nel 1995 e da allora la nazionale ha disputato 72 incontri (43-29). Chiamata a disputare il match di qualificazione per Madrid, il Kazakistan ha sfruttato il fattore campo regolando il Portogallo per 3-1 ad Astana. Il capitano Dias Doskarayev ha convocato Alexander Bublik, Mikhail Kukushkin, Dmitry Popko, Alexander Nedovyesov e Andrey Golubev. Sulla carta, il team dovrebbe giocarsi il secondo posto nel gruppo con l’Olanda ma i singolaristi Bublik (48) e Kukushkin (67) vengono da una stagione molto positiva; il primo ha vinto tre challenger e perso due finali nel circuito maggiore (Newport e Chengdu) risalendo più di 100 posti in classifica mentre il secondo, dopo la finale persa a Marsiglia e una primavera piuttosto grigia, a Wimbledon ha raggiunto la seconda settimana e nella recente stagione indoor ha ottenuto qualche buon successo.

Partito dal G3, il Kazakistan è approdato nel World Group nel 2010 dopo lo spareggio vittorioso con la Svizzera. Sempre con gli elvetici, quattro anni più tardi, ha avuto la grande possibilità di staccare il biglietto per le semifinali ma il vantaggio di 2-1 al termine della seconda giornata non è bastato e nella terza Wawrinka e Federer hanno rimesso le cose a posto per i padroni di casa. Le due sconfitte con Russia e Serbia nel 2016 ha fatto retrocedere i kazaki nel G1 ma il purgatorio è durato un solo anno. Al momento attuale è n°12 nel ranking per nazioni.

Questo il record individuale dei kazaki in Coppa Davis: Bublik 1-0 (1-0, 0-0), Kukushkin 25-14 (25-13, 0-1), Popko 4-2 (4-2, 0-0), Nedovyesov 7-10 (2-5, 5-5), Golubev 24-12 (16-7, 8-5).

OLANDA – Sta forse attraversando uno dei periodi peggiori della sua storia tennistica. Al momento attuale, gli orange non hanno nemmeno un singolarista nei primi 150 del mondo il capitano Paul Haarhuis ha seguito la classifica convocando Robin Haase (162), Tallon Griekspoor (177) e Botic Van de Zandschulp (200) oltre agli ottimi doppisti Jean-Julien Rojer (che però ha 38 anni) e Wesley Koolhof. Per essere a Madrid, l’Olanda (19esima squadra nella classifica per nazioni) ha espugnato nel match di qualificazione l’Ostrava Arena battendo la Rep.Ceca per 3-1 in rimonta. Nell’occasione la parte del leone per gli ospiti l’ha fatta Haase, vincendo sia i due singolari che il doppio (insieme a Rojer) dopo che Vesely aveva portato in vantaggio i suoi regolando Griekspoor.

Questi i record dei tennisti olandesi in Coppa Davis: T.Griekspoor 0-1 (0-1, 0-0), Haase 37-22 (27-14, 10-8), Koolhof 0-0, Rojer 10-3 (0-0, 10-3), Van de Zandschulp 0-0.

HEAD-TO-HEAD NAZIONI

Gran Bretagna-Olanda 3-0

L’ultimo precedente risale al 2007, con entrambe le formazioni nel G1. In tre confronti, l’Olanda ha vinto solo due delle quindici partite giocate:

A.Murray-Haase 4-1, Haase-J.Murray 1-0, Edmund-Haase 1-1, Haase-Evans 1-0.

Gran Bretagna-Kazakistan 0-0

Non ci sono precedenti in Coppa Davis tra Gran Bretagna e Kazakistan.

A.Murray-Bublik 1-0, A.Murray-Kukushkin 4-0, Kukushkin-Edmund 1-0, A.Murray-Golubev 2-0.

Olanda-Kazakistan 0-0

Non ci sono precedenti in Davis Cup tra Olanda e Kazakistan.

Kukushkin-Haase 2-0, Nedovyesov-Haase 1-1.

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