
Roger Federer - Foto Firas Abdullah/ABACAPRESS.COM
Secondo l’ex fuoriclasse svizzero l’uniformità delle superfici favorisce i big, riducendo le chance dei giocatori meno quotati. “I direttori dei tornei puntano sulle rivalità di vertice, ma così il tennis perde varietà e imprevedibilità”.
Roger Federer ha acceso il dibattito sul futuro del tennis moderno, soffermandosi in particolare sull’impatto che le superfici di gioco hanno sul rendimento dei campioni del momento, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.
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Secondo l’ex fuoriclasse svizzero, i direttori dei tornei avrebbero rallentato volutamente i campi per favorire gli incroci tra i due dominatori della nuova generazione. «Con le superfici attuali un giocatore meno quotato è costretto a colpi eccezionali per avere la meglio su Sinner o Alcaraz. Su un campo più veloce, invece, basterebbero tempismo e varietà, e le sorprese sarebbero più frequenti», ha spiegato Federer durante il podcast Served with Andy Roddick.
Il 20 volte campione Slam ha sottolineato come l’uniformità delle condizioni stia penalizzando la varietà del tennis: «Oggi da Wimbledon agli Us Open il gioco cambia pochissimo, perché palline e campi hanno la stessa velocità. Vorrei vedere Sinner e Alcaraz adattarsi a scenari diversi, alternando superfici lente e veloci. Sarebbe più stimolante per loro e per il pubblico».