[the_ad id=”10725″]
L’americana Mikaela Shiffrin stravince lo slalom gigante di Semmering, recupero della prova di Courchevel cancellato per vento forte, con il tempo di 2:01.81. Grazie ad una sciata robusta e sempre all’attacco ha rifilato ben +0.78 alla vincitrice degli ultimi due giganti, la francese Tessa Worley, e +1.09 alla terza classificata, l’italiana Manuela Moelgg.
Questa vittoria ha un valore doppio per la giovane statunitense. Infatti, nell’ultima settimana varie testate e allenatori si erano dimostrati critici nei confronti della decisione di non presentarsi alle prove veloci di Val d’Isere, tenutesi dal 16 al 18 dicembre scorso. L’atleta in un’intervista disse che avrebbe voluto perfezionare il gesto tecnico in gigante, viste le prestazioni non eccezionali delle ultime due prove. Non solo l’americana non è risultata svantaggiata nei confronti della rivale Lara Gut (che ha collezionato due uscite sulle tre gare francesi), ma ha avuto ragione pure in termini di risultato. Infatti, la vittoria di oggi è stato un vero e proprio dominio, dall’inizio alla fine. Perfetta nella prima, aggressiva e precisa nella seconda, concludendo a soli ventidue centesimi dal primo tempo di manche, quello di Tina Weirather, scesa per prima e quindi con pista intonsa.
La gara inizia sotto un bel sole invernale e con temperature finalmente sotto lo zero dopo i quasi 10 gradi centigradi di ieri. La prima manche fornisce subito alcune sorprese: l’uscita di Federica Brignone e Sofia Goggia, rispettivamente seconda e prima dopo la manche di gigante di Courchevel della scorsa settimana. La squadra italiana comunque ha altri colpi in canna: infatti Marta Bassino e Manuela Moelgg finiscono la manche rispettivamente in terza a +0.49 e seconda a +0.22 rispetto alla leader, la sopracitata Mikaela Shiffrin. Tutt’altra gara invece per la sua rivale Lara Gut, che ha concluso la manche solo al diciassettesimo posto, complice un paio di errori e metà tracciato e una classifica molto corta.
Nella seconda manche, con un tracciato molto più angolato, varie gigantiste di punta riscattano le opache prestazioni della prima manche: una su tutte, Lara Gut che con la cattiveria e l’aggressività a lei consone, riesce a recuperare ben tredici posizioni piazzandosi ai piedi del podio, quarta a +1.24 dalla leader. Ottimi anche i recuperi di Tina Weirather, dodicesima a +1.81 (ma era ventinovesima al termine della prima manche) e di Viktoria Rebensburg, settima a +1.61 e sempre più in recupero dopo l’infortunio di quest’estate.
Una giornata agrodolce per la squadra italiana di gigante. Discorso a parte per Manuela Moelgg, che torna sul podio dopo sei anni e finalmente riesce a mettere insieme due manche piuttosto pulite, palesando al mondo che nonostante i suoi trentatré anni, può ancora dire la sua nel Circo Bianco. Questo podio è una botta di morale ma soprattutto un’autostrada per i mondiali di San Moritz. Ottima anche Marta Bassino, che, con la sua sciata delicata e precisa, conclude quinta a +1.56 (ed è il suo “peggior” risultato in gigante quest’anno). Apparte questi due casi, oggi il buio: concludono la prova solo Francesca Marsaglia, diciannovesima a +2.25 ed Elena Curtoni, ventunesima a +2.30. Due prove piuttosto incolori e ben al di sotto delle loro possibilità. Sofia Goggia, Nadia Fanchini, Federica Brignone ed Irene Curtoni oggi non hanno concluso la gara e questo non può essere considerato un buon risultato, viste le enormi potenzialità di queste atlete.
Disastro invece per la squadra austriaca sulle nevi di casa: tutti gli occhi erano puntati sul ritorno alle gare di Anna Fenninger, ora Anna Veith, ma il suo ritardo di forma e la sua poca voglia di rischiare un ginocchio ancora non in buone condizioni, non le hanno permesso di qualificarsi alla seconda manche. Purtroppo il tifo casalingo non ha aiutato nemmeno le sue compagne di squadra visto che la migliore, la giovane Stefanie Brunner, è arrivata solo quindicesima a +1.90 dalla Shiffrin.
Per quanto riguarda il resto della gara, va registrata la brutta caduta di Maria Pietilae Holmner a poche porte dal traguardo. La torsione del ginocchio c’è stata, spaventando un po’ tutte le atlete al parterre, anche se poi la svedese si è alzata e ha camminato con le sue gambe. Vedremo nelle prossime ore il responso medico.
La gara si è svolta sotto un leggero nevischio che si alternava a raffiche di vento abbastanza forti che hanno infastidito più di un’atleta. In ogni caso, nulla a che vedere con il vento incontrato in Savoia, a Courchevel. La gara è stata complessivamente regolare e il fondo nonostante le alte temperature ha retto abbastanza bene. Un plauso agli organizzatori della gara. Domani altro gigante sulla stessa pista.