Sci Alpino

Sci alpino: lavori non regolari su pista Zermatt-Cervinia, 4 indagati

Zermatt Cervinia sci alpino
Zermatt-Cervinia - Foto LiveMedia/Sergio Bisi

La procura di Aosta ha chiuso l’inchiesta sui lavori per la pista che avrebbe dovuto ospitare la prima tappa transfrontaliera, a cavallo tra Svizzera e Italia, della Coppa del mondo di sci alpino, in quel di Zermatt-Cervinia, gare che poi sia nel 2022 e nel 2023 non si sono disputate per motivi climatici. Il pm Giovanni Roteglia, apprende l’ANSA, contesta la realizzazione senza autorizzazione di uno scavo trasversale alla lingua del ghiacciaio lungo 330 metri e largo otto. Ci sono quattro indagati: Federico Maquignaz, presidente e amministratore delegato della Cervino spa, il suo predecessore, Herbert Tovagliari, l’operatore della pala meccanica che ha scavato e lo svizzero Franz Julen, presidente del comitato organizzatore.

A novembre, alcune deputate elvetiche avevano fatto partire degli accertamenti tramite una denuncia condivisa anche dalle associazioni ambientaliste sui lavori relativi alla pista della Gran Becca. Per quanto riguarda il versante italiano, dunque, secondo gli inquirenti, la pista di collegamento, tra quella principale e il ghiacciaio di Plateau Rosà, non risulta nei progetti autorizzati. La contestazione riguarda in particolare l’articolo 181 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, vale a dire ‘Opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa’.

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