Mondiali sci alpino St. Moritz 2017

Sci alpino, Mondiale St. Moritz. Roda: “Spedizione andata male, ma l’Italia in Coppa è la migliore da 20 anni”

Flavio Roda - Foto Sportface.it

Dr. Jackyll and Mr. Hyde. Qual è la vera Italia dello sci? Quella che ha messo in fila la migliore stagione di Coppa del Mondo degli ultimi vent’anni o quella deludente del Mondiale di St. Moritz? Se lo è chiesto il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Flavio Roda, all’indomani della spedizione svizzera che si è conclusa con il magro bottino della sola medaglia di bronzo di Sofia Goggia nel gigante femminile.

“È bene chiarire subito che il Mondiale è andato male – ha detto Roda – i risultati sono stati negativi. Ma soprattutto non siamo quasi mai stati competitivi e questo è il fatto più grave, soprattutto con gli atleti più esperti. In ogni caso, è altrettanto opportuno sottolineare come questa sia stata l’Italia migliore degli ultimi vent’anni in Coppa del Mondo. Avevamo il potenziale per fare quattro medaglie, ne abbiamo una sola”.

Il problema, secondo Roda, è stato non limare correttamente i dettagli giusti. Non si tratta di un processo ai tecnici, che in questa stagione hanno lavorato benissimo, ma ad alcune decisioni prese alla vigilia della competizione: “Si è parlato dell’assenza dello psicologo – ha ribadito Roda – ma questa figura non è determinante nel corso di un Mondiale: è stata utile in precedenza, nel percorso di avvicinamento. Poi, non ci sono stati altri problemi tecnici, tutti hanno lavorato bene e gli atleti non hanno disimparato a sciare negli ultimi giorni”.

Cosa cambiare, dunque, per l’Italia del futuro? Secondo Roda, non è necessario stravolgere il team, ma migliorare su alcune posizioni: “Considerato che le squadre di allenamento private non servono, possiamo trovare una mediazione inserendo dei personal trainer specializzati per gli atleti più forti“.

Infine una chiusura sullo slalom femminile, la disciplina che – anche in virtù delle parole delle azzurre – è stata più nell’occhio del ciclone in questi giorni: “Porteremo alcune giovani atlete in Sudamerica per fare una preparazione mirata. Ma certo i frutti non si raccoglieranno nella prossima stagione, ma per il futuro”.

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