
Federica Brignone - Foto Christopher Creveling Imagn Images / IPA
A quasi otto mesi dall’incidente agli Assoluti, prosegue la tabella di recupero della campionessa. L’aggiornamento sullo stato del percorso e i primi esperimenti a Cervinia sotto l’occhio dello staff Fisi.
La riabilitazione di Federica Brignone continua a rispettare fedelmente la roadmap impostata dopo l’infortunio primaverile. Sono ormai 237 i giorni trascorsi dalla scivolata del 3 aprile, in occasione dei Campionati italiani Assoluti, che causò alla sciatrice azzurra le fratture del piatto tibiale e dell’estremità prossimale del perone sinistro.
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La prima porzione del percorso è stata portata a termine nel quartier generale medico-sportivo del JMedical di Torino, dove la detentrice della Coppa del Mondo ha lavorato sul recupero della condizione, della forza e dell’equilibrio, muovendo i primi tasselli verso il ritorno alle competizioni. “Ieri” la Commissione Medica Fisi ha certificato l’andamento positivo del piano, autorizzando l’atleta a integrare gradualmente attività sulla neve nel suo protocollo personalizzato di recupero.

Photo: Daniel Stiller / BILDBYRÅN / kod DS / DS0457
alpint alpine skiing världscup fis alpine skiing world cup storslalom giant slalom dam bbeng (Photo by DANIEL STILLER/Bildbyran/Sipa USA)
Le tappe del percorso
Nei giorni recenti la valdostana ha fatto la sua comparsa sulle piste di Cervinia, vestendo sci da turismo per alcune prove tecniche a bassa intensità. Guidata dal team federale, ha effettuato giri brevi, mirati a riattivare le sensazioni e consolidare la connessione mentale con il gesto atletico. In questa fase, l’obiettivo prioritario non è la velocità, ma la solidità: Brignone punta a ritrovare equilibrio, sicurezza e continuità nel movimento, costruendo passo dopo passo la fiducia nella gamba sinistra.
Il percorso entrerà ora in una sequenza alternata tra sedute in palestra dedicate al potenziamento muscolare, integrazione del carico e giornate sulla neve per sviluppare automatismi, percezione e mestiere, senza bruciare le tappe di un recupero che resta conservativo, graduale e focalizzato sulla qualità.
