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Running, la mezza maratona di Torino parla keniano. Bertone seconda e Rachik terzo

Catherine Bertone
Catherine Bertone - Foto Colombo/Fidal

Tanto Kenya, un po’ di Italia, 5000 partecipanti al via, e infinita pioggia. La quarta edizione della mezza maratona internazionale di Torino, la più partecipata e sentita in Piemonte, è giunta al termine. Tanti i protagonisti domenica 18 marzo, ma uno fra tutti l’incessante acqua scesa dal cielo, la stessa che ha incoronato Andrew Kwemoi Mang’Ata (ASD International Security) e Mary Wangari Wanjohi (Run2gether) rispettivamente Re e Regina di Torino nella classica 21,097km.

Gara bagnata, gara fortunata. Forse non per tutti, ma sicuramente per Andrew Kwemoi Mang’Ata. É lui il trionfatore della gara maschile che, con il tempo di 1h03’55“, é il primo a vedere la bandiera a scacchi sventolare. Solo 7” più tardi, a prendersi e meritarsi gli applausi all’arrivo all’interno del parco del Valentino, è il connazionale Joash Kipruto Keoch (Atl. Potenza Picena) che, con il modesto tempo di 1h04’02”, conclude la gara in seconda posizione. Il favorito tra gli azzurri presenti a Torino, non smentisce le aspettative della vigilia, e con il crono di 1h04’07”, porta sul podio la bandiera italiana. Di chi parliamo? Il protagonista in questione è Yassine Rachik (Atl. Casone Noceto). Il ragazzo classe 1993 per soli 5” non agguanta la medaglia d’argento, ma con un tempo poco sopra all’ora e quattro minuti, arriva terzo posto portando via con sé non solo la medaglia, ma anche la voglia di continuare a far bene sulle lunghe distanze. Da ricordare, il risultato del triathleta azzurro Marcello Ugazio (Atletica Bellinzago), quinto assoluto in 1h09’50” (record personale) e secondo Italiano.

La gara femminile ha ancora un altro sapore, ma la lingua più parlata in gara è sempre quella kenyana. La protagonista del romanzo rosa è infatti Mary Wangari Wanjohi (Run2gether), che autografa il libro appena scritto in 1h14’47 (nona piazza assoluta). Dopo di lei, quasi in solitaria, taglia il traguardo la valdostana azzurra Catherine Bertone (Atl. Sandro Calvesi), seconda in 1h15’07”. Per lei, la maratoneta azzurra che forse più di ogni altro si è dimostrata porta bandiera del “volere e potere” e del “se ci credi i sogni si realizzano”, una gara bella ma non proprio facile. A fine gara dice: “il prossimo appuntamento stagionale per me sarà la Mezza di Praga (07 aprile), ma l’obiettivo principale e la maratona ai Campionati Europei di Berlino”, europei per il quale la nostra Bertone ha già prenotato un posto in prima fila.  Ma qui in Piemonte il dominio kenyano non si ferma e, con eleganti falcate, continua a conquistare Torino. A prendersi l’ultimo posto disponibile sul podio ci pensa quindi Ivyne Jeruto Lagat (Iloverun Athletic Terni), terza in 1h16’44”.

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