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Trenta punti nella ripresa. L’Italia illude l’Olimpico e poi lo tradisce. Un buon primo tempo e una seconda parte di gara imbarazzante: sono questi gli ingredienti del match di esordio del Sei Nazioni 2017 degli azzurri. Il Galles, apparso un po’ disorientato nella prima frazione del match, recupera e dilaga, marcando tre mete e chiudendo sul punteggio di 7-33.
Prima del match, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato i 30 giocatori “scortato” da capitan Sergio Parisse. Per lui, primo capo di Stato italiano ad assistere a un match del Sei Nazioni, fischi e applausi dalle tribune dello Stadio Olimpico. Poi, è stata solo partita.
In apnea i primi venti minuti dell’Italia, con il Galles costantemente a spingere nei 22 metri della squadra azzurra. L’Italia si difende come può, ma sembra abbastanza contratta nella fase iniziale del match. Proprio al 21′ avviene l’episodio che sblocca psicologicamente Parisse e compagni: Andrea Lovotti si inventa un recupero straordinario e arpiona l’ovale della possibile prima meta gallese.
Lo scampato pericolo scuote l’Italia, che si riversa nella metà campo avversaria. Parisse giganteggia e, da una sua invenzione (un sottomano da brividi nei cinque metri avversari), fa partire la maul messa a terra da Edoardo Gori (e realizzata da Carlo Canna). La reazione del Galles, nell’ultima parte del primo tempo, sta tutta nel calcio piazzato di Leigh Halfpenny, che accorcia le distanze. Al riposo è 7-3 Italia, per la gioia dei 40mila dell’Olimpico.
Il secondo tempo, però, inizia come un incubo. Il Galles approfitta di tre calci piazzati consecutivi (piuttosto ingenui) per portarsi sul 7-12, grazie alla precisione di Halfpenny. Poi, Lovotti – che ha fatto e disfatto in questa partita – si fa ammonire in un momento delicato e l’Italia subisce due mete in dieci minuti prima con Jonathan Davies e poi con Lian Williams.
Poi, c’è solo tempo per assistere a una girandola di cambi e al contropiede di George North che brucia Ceccarelli e si invola sulla destra per marcare l’ultima meta gallese che, trasformata, fissa il punteggio sul 7-33 finale.
FORMAZIONI ITALIA-GALLES (Stadio Olimpico, 5 febbraio ore 15.00)
ITALIA – 15 Edoardo Padovani, 14 Giulio Bisegni, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Luke McLean, 11 Giovanbattista Venditti, 10 Carlo Canna, 9 Edoardo Gori, 8 Sergio Parisse – capitano, 7 Maxime Mata Mbanda’, 6 Abraham Steyn, 5 George Biagi, 4 Marco Fuser, 3 Lorenzo Cittadini, 2 Ornel Gega, 1 Andrea Lovotti
A disposizione 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Sami Panico, 18 Pietro Ceccarelli, 19 Joshua Furno, 20 Francesco Minto, 21 Giorgio Bronzini, 22 Tommaso Allan, 23 Michele Campagnaro.
GALLES – 15 Leigh Halfpenny; 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Scott Williams, 11 Liam Williams; 10 Dan Biggar, 9 Rhys Webb; 8 Ross Moriarty, 7 Justin Tipuric, 6 Sam Warburton; 5 Alun-Wyn Jones (capitano), 4 Jake Ball; 3 Samson Lee, 2 Ken Owens, 1 Nicky Smith.
A disposizione: 16 Scott Baldwin, 17 Rob Evans, 18 Tomas Francis, 19 Cory Hill, 20 James King, 21 Gareth Davies, 22 Sam Davies, 23 Jamie Roberts.
LA CLASSIFICA AGGIORNATA CON LA NOVITA’ DEI PUNTI BONUS
TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SUL TORNEO
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PAGELLE ITALIA:
15 Edoardo Padovani 5 – Deve carburare prima di assestare i calci profondi che servirebbero a inizio primo tempo per dare respiro agli azzurri. Il primo lampo arriva al 22′, quando si butta testa a terra e guadagna da solo trenta metri sull’ala sinistra. Ma è troppo poco: perde palloni ingenui e calcia male (dal 75′ Carlo Canna)
14 Giulio Bisegni 5,5 – Un paio di salvataggi al limite del miracoloso a inizio match quando c’è stato da soffrire per le sfuriate gallesi, poi tantissima sostanza nelle azioni offensive degli azzurri. Ma dalla sua parte c’è il buco che permette ai gallesi di andare a meta per la prima volta.
13 Tommaso Benvenuti 5 – Si lascia travolgere un po’ troppo spesso e non lascia il segno. O’Shea gli concede qualche minuto del secondo tempo per vedere come gira, ma poi è costretto a sostituirlo (dal 53′ Michele Campagnaro – è il giocatore azzurro in forma migliore. Troppo poco spazio per lui, quando la partita era già sul binario sbagliato, ma si concede comunque qualche lampo)
12 Luke McLean 5,5 – Fa a spallate come può e recupera sempre centimetri preziosi dal centro. Non può nulla quando, in inferiorità numerica, è scoperto su Lian Williams che segna la seconda meta gallese.
11 Giovanbattista Venditti 5 – Lui e McLean sembrano essere fatti apposta per completarsi a vicenda. L’uno spinge, l’altro copre e viceversa. Cala vistosamente nella ripresa, quando – già in difficoltà – non riesce a prendere le giuste misure durante i 10 minuti di inferiorità numerica.
10 Carlo Canna 5,5 – Mette più di una pezza con qualche placcaggio decisivo quando i compagni fanno massa al centro. Bravo a realizzare la prima meta azzurra, ma appannato nella visione di gioco. Viene sostituito negli ultimi dieci minuti (dal 70′ Tommaso Allan s.v.), ma è costretto a rientrare per gli ultimi scampoli di partita a causa delle ferite riportate da Padovani.
9 Edoardo Gori 6 – Dirige la maul con maestria e mette a terra, in collaborazione con Cittadini, l’ovale della prima meta azzurra nel Sei Nazioni 2017. A metà ripresa, però, non ne ha più e O’Shea lo sostituisce (dal 64′ Giorgio Bronzini s.v.)
8 Sergio Parisse (C) 6,5 La prima azione pericolosa nasce da una sua iniziativa. Ma è gigantesco nel sottomano ai 5 metri che dà inizio alla maul che sblocca la partita. Le parole si sprecano per descrivere la sua abilità nel prendere per mano la squadra e togliere le castagne dal fuoco nei momenti difficili.
7 Maxime Mata Mbanda’ 5,5 – Non fa rimpiangere più di tanto l’assenza di Simone Favaro nel primo tempo. Il flanker azzurro sbroglia diverse situazioni complicate a inizio match e offre l’apporto giusto nelle mischie decisive. Ma nel finale del match cala come il resto dei compagni
6 Abraham Steyn 5 – Manca una facile palla recuperata da Parisse a inizio primo tempo, commette qualche indecisione di troppo anche nelle prime fasi della ripresa, quando commette il fallo che consente ai gallesi di riportarsi sotto sul 7-6 e quello (evitabilissimo) che segna il sorpasso dei dragoni.
5 George Biagi 5 – Lotta e combatte per tutto il primo tempo, ma non dà a O’Shea il contributo desiderato. (dal 53′ Joshua Furno – Un salvataggio alla Lovotti dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, ma non riesce ad arginare le folate gallesi del secondo tempo)
4 Marco Fuser 5,5 – La sua partita dura troppo poco nel primo tempo per lasciare il segno. Costretto a uscire per infortunio (dal 35′ Joshua Furno), rientra a inizio ripresa. Prova a stringere i denti, ma non riesce a portare a termine il match (dal 65′ Francesco Minto s.v.)
3 Lorenzo Cittadini 5,5- Il solito match di sostanza. Quando mette la testa a terra lui, recupera sempre quattro-cinque metri agli avversari. Si scaglia sull’ovale come se volesse mangiarselo (dal 58′ Pietro Ceccarelli – si fa sfuggire North con incredibile facilità. E’ l’emblema del secondo tempo azzurro).
2 Ornel Gega 5 – Sarà l’ovale scivoloso, ma fa fatica ad agganciare il pallone per tutto il primo tempo. Il più tenero della prima linea azzurra: Williams e Davis lo prendono a cannonate in più occasioni. (dal 47′ Leonardo Ghiraldini)
1 Andrea Lovotti 5,5 – Fa letteralmente sparire la palla dalla presa di Davies, quando la prima meta gallese sembrava cosa fatta. Concede qualche attimo di respiro agli azzurri, letteralmente in trincea nei primi venti minuti. Nel secondo tempo, però, si fa ammonire ingenuamente, lasciando l’Italia in inferiorità numerica in una fase cruciale del match (dal 71′ Sami Panico).