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Razzismo, Mbandà: “Inginocchiarsi gesto positivo, ma non va imposto”

Palla Rugby
Palla Rugby - Foto Hirobi CC0 Creative Commons

Per migliorare il mondo serve forza di volontà e impegno quindi ben vengano i gesti positivi, ma non bisogna confondere libertà di espressione con imposizione“. Così Maxime Mbandà, rugbista azzurro e cavaliere della Repubblica, commenta la scelta di alcuni atleti di inginocchiarsi simbolicamente contro il razzismo. “Il mondo è bello perché vario: ognuno agisce e reagisce a proprio modo – sottolinea il giocatore delle Zebre, figlio di un congolese, all’ANSA -. Se fossimo tutti uguali sarebbe anche noioso. Io sono per il libero arbitrio: non bisogna imporre niente a nessuno. Se uno fa un gesto senza pensarlo è totalmente sbagliato“.

Non è imponendo qualcosa a qualcuno che si migliora il mondo. Anche perché quando uno è fuori agisce come vuole, non come altri comandano” ha ribadito Mbandà, mettendo un po’ a tacere le critiche rivolte anche agli Azzurri, che hanno scelto di non inginocchiarsi nella prossima sfida a Euro 2020 contro l’Austria. Mbandà ha ricevuto lo scorso ottobre dal presidente Sergio Mattarella l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, per il suo servizio da volontario alla Croce Gialla di Parma nei mesi più difficili della lotta al Covid-19 e durante il lockdown.

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