A pochi giorni dalla partenza per la sua seconda Olimpiade (dopo il 13° posto in batteria dei 1.500m di Londra), Gabriele Detti si è concesso ai microfoni di Sportface.it per parlare delle sue gare, delle emozioni che si vivranno a Rio de Janeiro e delle sue speranze di medaglia, con o senza Sun Yan.
Come ti senti, Gabriele?
Mi sento bene, ora è arrivato anche il sole quindi possiamo permetterci qualche allenamento esterno, dove la fatica si sente un po’ meno. Comunque sta andando tutto bene.
A meno di un mese dall’Olimpiade è esploso il caso del doping di stato russo. Cosa ne pensi di questa situazione?
Non mi interessano queste notizie sinceramente. A me interessa concentrarmi sul mio nuoto. Sono contento che i controlli vengano fatti in tutto il mondo, visto che anche qui per noi un paio di volte a settimane ci controllano. Se uno sbaglia è giusto che paghi, ma a interessa relativamente.
Quest’anno hai dimostrato di essere in continua ascesa. Questo ti porta a sentire maggiore pressione o maggiore fiducia nei tuoi mezzi?
Mah, sicuramente pressione no. Come avete sempre potuto notare sono un giocherellone. Io voglio pensare più che altro a migliorarmi sempre di più; poi quando vedo che i risultati arrivano mi carico anche di più.
Come ti aspetti sarà la gara a Rio de Janeiro all’Olimpiade? Credi sarà una come tutte le altre o pensi sentirai sensazioni o un’atmosfera diverse?
L’atmosfera sarà diversa, ma ho sempre pensato che sarà una gara come tutte le altre alla fine. Sicuramente è un’Olimpiade, è una ogni quattro anni, l’emozione sarà fortissima ma una volta che sei in acqua sei tu contro gli altri 7, se sei in finale sei stato bravo ma è tutto lì.
La tua gara, stando al calendario, è subito il primo giorno di competizioni. Sarai comunque alla cerimonia di apertura?
No… non possiamo! Purtroppo o per fortuna c’è da pensare alla gara prima che alla cerimonia.
Molti ti indicano sul podio. Tu pensi che si possa anche vincere?
Eh… vincere forse è un po’ difficile, come lo sarà andare sul podio. Siamo in 5 o 6 sullo stesso livello. Intanto pensiamo alla finale, poi vediamo anche come gestiremo le emozioni ed a quel punto anche di arrivare sul podio o vincere. Ma la vittoria… c’è da correre! Beh io ci provo!
Alla fine delle tue gare cosa farai? Resterai a Rio a goderti un po’ di Olimpiade o dovrai tornare a casa?
Io finisco, se tutto va bene, il 13 agosto con la finale dei 1.500m, e quindi il 14 tocca poi tornare a casa. Comunque è stato un anno molto lungo, un po’ di stacco da tutto è necessario. Io e Stefania [Pirozzi, la fidanzata e nuotatrice della nazionale] andremo in un villaggio qui in Italia, per 15 giorni di totale relax.
E se vincerai la medaglia, come festeggerai?
Questa domanda richiedimela dopo aver toccato la piastra a fine gara [risata].
A livello di successi, l’Italia ha portato medaglie soprattutto con le gare più veloci, 100 e 200. Mentre tu e Gregorio Paltrinieri, ma anche Federica Pellegrini potete portare successi su gare più lunghe. Sta cambiando qualcosa?
Beh lo spero [risata]. Fa piacere sapere che la gente si ferma sugli spalti anche per i 1.500m perché ci sono Detti e Paltrinieri. Faccio un appello, guardate e tifate anche noi!
L’eventuale partecipazione di Sun Yang nei 1.500m cambia le strategie in acqua?
Per quanto mi riguarda no, soprattutto nei 400m dove ormai si va talmente veloci che non si possono fare troppe strategie. Nei 1.500m penso sia ancora una spanna sopra gli altri, vedremo. Soprattutto vedremo se la farà …