Editoriali

Federica, il suo incubo e il nostro buio davanti alla tv

Federica Pellegrini - Foto Nizegorodcew/Sportface

Verrà la sconfitta e avrà i suoi occhi. Increduli, sorpresi, attoniti. Lo sguardo felice di ieri – solo ieri – è svanito, c’è qualcosa che va oltre la delusione. Questa non ce la sappiamo spiegare, Federica. E se dopo tutte le analisi del mondo riuscissimo a trovarla una motivazione, sarebbe brutta. E non avrebbe senso lo stesso. Chi o cosa ha buttato la nostra Pellegrini giù dal podio? Quale è stato il momento preciso in cui il sogno è sfuggito di mano ed è diventato un “incubo”?

Ogni cosa era perfetta. La sua condizione fisica, i suoi tempi, il suo stato di grazia, la sua serenità, l’investitura a portabandiera, la sfilata al Maracanà, il compleanno con il Tricolore in mano… E poi stop, il buio. Qualcuno ha spento la luce in vasca. E il black out è rimbalzato da Rio a Roma, Milano, Napoli, Venezia. In tutta Italia. Difficile capire quanti eravamo davanti alla tv nella notte di Federica. Ma tutti, sul divano o a letto, ci siamo ammutoliti. Dispiace un casino, ecco. E non perché i superficiali ci avevano convinto che lei avrebbe vinto, ma perché noi eravamo convinti che la favola e i sacrifici meritavano un finale degno. Il colore non importava, sapevamo non potesse essere d’oro e la nostra portabandiera ci piaceva anche col metallo più scuro. Doveva andare così.

E invece non è andata. Senza una spiegazione, dicevamo. Ci sarà tempo per capire, o forse non sapremo mai cosa è successo. Cosa è mancato alla lucida programmazione di una Pellegrini mai così matura, serena e consapevole nella sua carriera lunga 12 anni, da Atene 2004 a Rio 2016. In tanti le stiamo dicendo ‘grazie lo stesso’, come se batterle una mano sulla spalla sorridendo amaro in questo momento fosse di conforto, forse più a noi che a lei. Ma il ‘grazie’ adesso no, è quasi un insulto alla sua storia, è quasi dire ‘vabbè, fa lo stesso’, è come confermare che tutto finisce qua. Meglio restare senza parole sul divano, mandare giù il boccone, metabolizzare e aspettare. Arriverà il momento per dirle ‘grazie di tutto Federica’. Arriverà e sarà triste, e speriamo non così vicino.

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