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Basket, Final Eight Coppa Italia 2015-2016: La presentazione

Andrea Cinciarini - Profilo FB Fip

DI EDOARDO CAIANIELLO, MARCO GAETANI, ALESSANDRO GERMANI, GIORGIO GIOSUE’ PERRI

Tutto in tre giorni. Milano ospita l’edizione numero 40 della Coppa Italia di pallacanestro, la diciassettesima dall’introduzione delle Final Eight. Si torna al Forum di Assago dopo l’intermezzo di Desio della scorsa stagione, per un mini-torneo che ha spesso regalato sorprese. Dall’acuto di Napoli in una tiratissima finale con Roma nel 2006 al colpo grosso di Treviso dell’anno successivo, con Mordente e Soragna che piegano Siena in semifinale per poi battere Bologna all’ultimo respiro. Senza dimenticare Avellino, il tandem Boniciolli-Zorzi che rispolvera la zona 1-3-1 e guida gli irpini all’impresa. Fino al back-to-back di Sassari, che arriva alla tre giorni meneghina da campione in carica ma con tanti dubbi dopo un avvio di stagione complicato. La pressione è tutta su Milano, padrone di casa e a secco ormai da vent’anni: Final Four 1996, netto successo su Verona con Rolando Blackman sugli scudi. Si giocava al Forum, così come nel 2013 – successo di Siena – e nel 2014, primo squillo della Dinamo di Sacchetti.

Oggi inizia un’altra storia, la redazione basket prova a fare le carte a un fine settimana che si preannuncia elettrizzante.

Troppo facile partire dal “Chi vince?”, quindi ribaltiamo il punto di vista. Chi perde? O meglio, chi ha davvero da perdere in caso di mancata vittoria?

Edoardo Caianiello
Chiaramente Milano, ma dico Reggio Emilia. Unica che ha confermato la guida tecnica e che deve essere un valore in più. Sono un po’ destabilizzato da Sassari. La partenza di Meo Sacchetti è stata la partenza di un’idea e le idee hanno un peso ed un costo.

Marco Gaetani
Avrei detto anche io Reggio Emilia, se non fosse arrivata all’appuntamento in condizioni a dir poco complicate dal punto di vista degli infortuni. Pertanto è ancora Milano ad avere tutto da perdere. Fattore campo, roster, coach, astinenza ventennale. Gli ingredienti per un’implosione in caso di sconfitta sono tutti lì.

Alessandro Germani
Milano ha tutto da perdere, ma alla fine penso che ce la farà. Reggio Emilia ha il grande alibi degli infortuni e un’avversaria che già ai quarti gli renderà la vita difficilissima. Sassari è una squadra che in questo tipo di competizione, lo sappiamo, si può esaltare.

Giorgio Giosué Perri
Milano, assolutamente, se consideriamo la squadra e gli obiettivi della società. Reggio Emilia, come già ampiamente detto, ha in parte l’alibi degli infortuni e di un periodo di forma non proprio esaltante, ma come Milano è quasi come se non potesse permettersi un passo falso. Il discorso su Sassari è abbastanza paradossale: ci si aspetta da loro che vincano?

E allora arriviamo al cuore della questione. Chi vince? E perché?

Edoardo Caianiello
Vince Milano. Perché la Lega ha fatto di tutto affinché possa vincere. Scegliere come sede Milano, al di là del valore logistico della città, incide. Sarebbe stato bello vedere il torneo in campo neutro. Usare Pesaro, Bologna, il PalaEur. Chiaramente il motivo tecnico premia Milano, sarebbe da folli non pensarlo anche se esiste il bonus “partita secca”. Però alla luce di questo anche il fattore campo mi sembra un aiuto ulteriore strano.

Marco Gaetani
E’ il pronostico più scontato, ma Milano potrebbe vincere per motivi meramente tecnici. Le aggiunte dell’ultimo periodo possono spostare parecchio, in una competizione ancora più esasperata rispetto gli anni passati. Le final eight si decidono spesso con gli “ultimi” della rotazione e Milano è quella che ci arriva meglio. Il piatto forte sarà quello d’apertura, il quarto tra Pistoia e Trento è nettamente quello che mi intriga maggiormente.

Giorgio Giosué Perri
Milano, difficile trovare un’altra vera favorita. E’ tutto nelle loro mani, possono distruggersi e possono distruggere, Si parla di una squadra che non vince la Coppa Italia dal 1996, ma rispetto al passato questo sembra l’anno giusto. E poi, condivisibile o meno, il discorso di Edoardo non fa una piega. Il fattore campo incide, inutili girarci intorno.

Alessandro Germani
Milano anche per me, ma tengo un occhio su Avellino.

Il miglior allenatore degli otto in gara? Non per valore assoluto, ma quello che incide di più sulla sua squadra.

Edoardo Caianiello
Difficile. Ma vado con Pancotto.

Marco Gaetani
Sto con Buscaglia. Ha dato vita a due versioni di Trento profondamente diverse ma comunque esaltanti.

Alessandro Germani
Ho un debole per Repesa, dico lui.

Ora, il voto impossibile. Chi sarà l’MVP?

Edoardo Caianiello
Tre nomi per me. Sanders, Wright o Della Valle.

Marco Gaetani
Esprimere un nome di un giocatore non di Milano vorrebbe dire andare contro il pronostico. David Hawkins resta l’unico ad aver vinto l’MVP senza alzare la Coppa. Pertanto mi violento e scelgo un solo nome: se penso a chi può prendere per mano Milano in una finale tirata, devo andare con Kruno Simon.

Alessandro Germani
Provo a cavalcare il grandissimo momento di Avellino e dico Nunnally.


Il programma

 Venerdì 19/02

Pistoia-Trento (12.00)

Cremona-Sassari (15.15)

Reggio Emilia-Avellino (18.15)

Milano-Venezia (20.30)

Sabato 20

Vincente Pistoia-Trento vs Vincente Reggio Emilia-Avellino (18.15)

Vincente Cremona-Sassari vs Vincente Milano-Venezia (20.30)

Domenica 21

Finale (18.00)

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