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Atletica, Giovanni Malagò: “Bravo Tamberi. Atleti assolti? Giustizia funziona”

Giovanni Malagò - Foto Nizegorodcew/Sportface

Giovanni Malago’ ha commentato l’impresa di Portland di Gianmarco Tamberi nel salto in alto, un bel successo soprattutto in ottica Rio 2016.”Quella di Tamberi e’ una medaglia pesantissima, molto importante, un’iniezione di fiducia per tutto il movimento. Sono passati 13 anni dalla vittoria di Gibilisco (Parigi 2003, asta) e 15 da quella di Camossi (Lisbona 2001, triplo). Tamberi e’ anche un esempio di costanza perche’ da mesi salta queste misure”. Il presidente del Coni commenta anche gli altri risultati proveniente dai Mondiali di Portland. “La Trost è arrivata settima ma a 3 centimetri da chi ha vinto, la Giorgi, nella 20 km, ha vinto una gara di Coppa del Mondo in Slovacchia, abbiamo la Rigaudo e la Incerti che sono potenzialmente da medaglia, ci sono i maratoneti, abbiamo tante frecce al nostro arco e le prospettive sono diverse rispetto a Pechino”, il riferimento agli ultimi Mondiali dai quali l’Italia e’ tornata a mani vuote. E poi potrebbe esserci Schwazer. “In allenamento sta andando molto, molto forte. C’e’ un elemento di garanzia come Donati, il padre della cultura antidoping nel nostro Paese. Schwazer ha spiazzato tutti a suo tempo, e’ un po’ come il diavolo che ha fatto il patto con l’acqua santa. E’ un progetto coraggioso, Donati non fa sconti e lo ringrazio per essersi messo a disposizione di questa riabilitazione sia dell’atleta che dell’uomo. La finestra e’ strettissima, Schwazer ha una sola gara a disposizione, deve arrivare fra i primi 8 ma se si qualifica e’ uno di quelli che ha chance di andare a medaglia”.

Nella giornata odierna è arrivata l‘assoluzione degli otto atleti deferiti per eluso controllo antidoping. Si tratta di Anna Incerti, Silvia Salis, Ruggero Pertile, Fabrizio Donato e Daniele Meucci (gia’ qualificati per l’Olimpiade di Rio), Andrew Howe, Andrea Lalli e Daniele Greco. Anche a tal proposito il numero uno del Coni si è espresso. “Sono molto contento, per due motivi: perche’ sono stati assolti e perche’ ha vinto la giustizia, c’e’ stato un corso della giustizia sportiva che oggi funziona, senza fare sconti a nessuno”.

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