Ciclismo su pista

Ciclismo su pista, Filippo Ganna è nella storia: è suo il Record dell’Ora

Filippo Ganna
Filippo Ganna - Foto LiveMedia/DPPI/Photo Kishimoto

Filippo Ganna è ufficialmente nella Storia. Non del ciclismo italiano, ma di quello Mondiale. Nel velodromo di Grenchen, in Svizzera, il campione olimpico azzurro fa segnare il Record dell’Ora percorrendo 56.792 chilometri nei sessanta minuti di corsa. Abbattuto il precedente di 55,548 chilometri segnato dal britannico Dan Bigham, ingegnere e pistard della Ineos Grenadiers. Proprio la squadra che ha assistito ‘Pippo’ in questa sua straordinaria impresa. Ma soprattutto Ganna riesce a superare anche quello che veniva considerato il ‘Record dei Record’: la prova di Chris Boardman risalente al 1996 a Manchester e non riconosciuta ufficialmente dall’UCI. L’azzurro ha tolto ogni dubbio: polverizzati entrambi!

GLI HIGHLIGHTS

E’ andato tutto secondo i piani della vigilia per l’atleta piemontese, che è partito in maniera soft per poi mettere in mostra tutta la sua potenza e velocità nella fase centrale di gara. Una mezz’ora circa in cui l’azzurro ha volato, aumentando di giro in giro la sua media. Poi un po’ di sofferenza naturale nei minuti finali, ma il vantaggio accumulato era troppo enorme per mettere a repentaglio questo storico risultato.

“Voglio ringraziare tutti, il supporto che mi avete dato è stato incredibile. Ho centrato un obiettivo incredibile, per me e tutto lo staff con cui ho lavorato per tutti questi mesi. Meglio di Boardman? Questa mattina pensavo di voler battere il record di un solo metro, ma questo risultato è andato anche oltre le aspettative e non è male…”. Queste le prime parole del 26enne campione da Verbania.

“Tentare ancora il record? Magari tra una decina di anni per chiudere la carriera, alla Wiggins. Al mondiale ero in giornata no, non ero così stanco. La gente prima di parlare è meglio ci pensi di più”, ha aggiunto l’azzurro ai microfoni di Rai Sport.

Il Record dell’Ora torna in Italia a trentotto anni di distanza da Francesco Moser, anche se ufficialmente il suo venne riconosciuto come ‘miglior prestazione umana sull’ora’. 

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