Formula 1

La Ferrari butta via un altro weekend e Leclerc è un fiume in piena: Verstappen e Perez ringraziano

Christian Horner e Sergio Perez
Christian Horner e Sergio Perez - Foto LiveMedia/Antonin Vincent / Dppi/DPPI

Non basta avere la macchina migliore, non basta dominare le qualifiche e scattare dalla prima fila con entrambe le vetture. Serve anche azzeccare le strategie, mostrare elasticità e coraggio in gara. Quello che a Monaco manca alla Ferrari, che da un uno-due praticamente certo su un circuito come quello di Montecarlo in cui è impossibile superare, si ritrova a dover chiudere seconda con Sainz e addirittura quarta con Leclerc. E a questo punto, la Red Bull ringrazia e allunga in classifica piloti con Verstappen (seppur di poco, visto che l’olandese chiude terzo) e nella costruttori grazie a un super Sergio Perez, che vince la sua terza gara nel Mondiale.

Una gara pazza, visto che proprio intorno all’orario della partenza arriva inesorabile la pioggia. La direzione di gara, che dopo i disastri di Masi dell’anno scorso è estremamente prudente, posticipa non senza qualche polemica il via della gara di circa un’ora, quando il maltempo dà tregua. Finalmente si parte e i primi diciassette giri sono decisamente tranquilli, su un circuito che va sempre più asciugandosi. A rompere gli indugi per prima è la Red Bull, ed è il momento chiave dell’intera gara. Perez rientra ai box e monta le intermedie, Sainz decide di non coprire subito il pit-stop e questo costa carissimo, visto che la Ferrari riesce nell’impresa di far trovare l’undercut al messicano. Anche Leclerc, però, si trova in difficoltà a causa del muretto: strategia sbagliata per il suo rientro in pista nell’ambito di due pit-stop ravvicinati da parte della scuderia di Maranello, abbastanza inspiegabili, soprattutto perché il secondo pit-stop viene fatto insieme a quello del compagno spagnolo, peraltro con l’indicazione in radio fuori tempo massimo di non rientrare più. E ormai Leclerc era in pit-lane. Ennesimo rallentamento, e allora anche Verstappen prende la posizione a Leclerc che scivola in quarta posizione. E dopo l’incidente a Schumacher, si rientra in pista e le posizioni non cambiano: vince Perez, dietro Sainz, poi Verstappen e solo quarto il classe 1997 secondo nella classifica del Mondiale, che per la prima volta conclude una gara sulla pista di casa, ma ancora una volta è vittima della maledizione nerissima.

Leclerc che prende malissimo le decisioni sbagliate del team e in radio è un fiume in piena. “Ma che ca*** avete fatto?”, “Senza parole, non possiamo fare una cosa così”, questo il duro attacco al team, poi anche nell’intervista si mostra deluso e arrabbiato: “Fa male, specialmente a casa, perdiamo tanti punti. In queste situazioni ho bisogno dell’aiuto del team. Abbiamo preso una prima decisione sbagliata e una seconda che ci ha penalizzato ancora di più, ci sono stati tanti errori. Adoro questo team, ma dobbiamo riguardarci per migliorare”. E se avrà visto il tweet della scuderia, in cui si esalta il doppio pit stop, la rabbia non potrà che aumentare.

C’è però un’ulteriore coda polemica da parte di Mattia Binotto. Il team principal della Ferrari annuncia battaglia anche a gara finita e vuole vederci chiaro nei confronti della Red Bull, con Perez e Verstappen che hanno superato entrambi la linea di uscita dai box, vietato dalle disposizioni del direttore di gara e punibile con cinque secondi da scontare. Una piccola fiammella di speranza, ma questa debacle, che è anche la terza di fila, arriva soltanto per demeriti della scuderia.

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