Formula 1

F1 2017, il diario di bordo: dal Messico al Brasile

Valtteri Bottas - Foto Jake Archibald CC-BY-2.0

Dal Messico al Brasile, da Città del Messico a San Paolo: il diario di bordo del Mondiale 2017 di Formula 1.

VALTTERI, BOTTA-S A SEB? Dopo la chiusura dei giochi mondiali arrivata definitivamente a Città del Messico, con la quarta vittoria iridata di Lewis Hamilton e il quarto titolo costruttori consecutivo ottenuto da Mercedes, la scuderia di Stoccarda cercherà ora, in Brasile e successivamente ad Abu Dhabi, di strappare la piazza d’onore a Sebastian Vettel col secondo pilota, Valtteri Bottas. Il finlandese dista 15 punti dal tedesco in classifica e la presenza in battaglia di un Hamilton disinteressato e delle Red Bull potrebbe essere determinante. Ferrari che punta, invece, ad ottenere una vittoria scaccia-crisi che sia di buon auspicio per il 2018. La vettura, dal punto di vista della performance, indubbiamente c’è, come dimostra anche la stessa pole position ottenuta da Vettel in Messico ai danni di Verstappen, che nella terra dei tacos si è dimostrato un alieno, ma pecca in affidabilità e lo stesso pilota tedesco non ha sempre mostrato quest’anno la freddezza necessaria in certi episodi, cosa che forse riuscirà a gestire meglio ora che correrà con la testa sgombra.

OBRIGADO FELIPE, TORNA ROBERT? Stavolta è vero: Felipe Massa ha annunciato il ritiro dalla Formula 1 alla fine di questa stagione. La decisione, a differenza dello scorso anno (molti dei lettori ricorderanno la bella scena del brasiliano in lacrime che rientra ai box a piedi dopo l’incidente nel GP di casa, omaggiato dai meccanici delle altre scuderie e con il pubblico in visibilio) in cui Williams decise di confermarlo dopo aver perso Bottas – ingaggiato da Mercedes a causa del clamoroso quanto inatteso ritiro di Rosberg – stavolta pare definitivo, perlomeno riguardo il mondo della Formula 1. Non si sa dove Felipe avrà intenzione di rimettersi in gioco: c’è chi parla di Formula E, chi di WEC. Vedremo. Nel frattempo, per sostituirlo, il team di Grove pare intenzionato a puntare forte su Kubica. Alcune voci all’interno del paddock vogliono il polacco al volante della vettura bianca già nel GP finale di quest’anno, ad Abu Dhabi. Quello di Robert sarebbe un ritorno molto sentito, a quasi sette anni di distanza da quell’inverno 2011 quando, nel pieno della sua carriera, ebbe un brutto incidente mentre tentava una tappa da rally ad Andora, in Liguria, incidente che lo ha privato della completa mobilità dell’arto destro, causandogli seri problemi alla guida. Nonostante ciò, però, Kubica è un coriaceo e non si è mai arreso all’idea di un ritorno nel Circus. E ce la sta facendo, per la gioia di molti fan che lo hanno sempre ritenuto sul livello di Alonso, Hamilton e Vettel.

ALONSO A DAYTO-YOTA. Pare che Fernando Alonso, come già fatto a maggio per la 500 miglia di Indianapolis, abbia preso molto sul serio la sfida della 24 ore di Daytona. Il pilota spagnolo è stato da poco nella sede di Colonia di Toyota, per una visita e per fare il sedile. Apprezzabile lo zelo, ma considerato che questa competizione si terrà a fine gennaio e il mondiale di F1 non si è ancora concluso, non si ha la certezza di quanto McLaren abbia gradito la cosa, visto che rappresenta sicuramente una distrazione per il pilota spagnolo in vista della gara brasiliana. Certo è che la scuderia di Woking, considerando la vettura che ha messo in mano al matador in questi anni, avrebbe anche poco da parlare, forse…

LINE-UP 2018. A due Gran Premi dal termine sono ancora molti i sedili liberi per la prossima stagione (che conterà 21 gare, una in più di quest’anno). Se infatti Ferrari, Mercedes, Red Bull, McLaren, Force India e Renault (con il nuovo acquisto Sainz) sanno già su chi potranno contare, le altre squadre vivono ancora nell’incertezza. Caso particolare è quello di Haas, che ha sia Grosjean che Magnussen con un contratto valido per il prossimo anno, ma è decisamente insoddisfatta del rendimento dei suoi piloti e potrebbe approfittarne Giovinazzi per scalzare il danese (sembra che le ultime prove libere siano state usate proprio per confrontare cronometricamente i due piloti). Resta un po’ più sicuro del posto il francese, grazie soprattutto all’esperienza. Toro Rosso, che negli ultimi tempi cambia piloti praticamente in ogni gara, pare orientata a confermare la line-up dell’ultimo GP del Messico, con Hartley e Gasly, tanto che Kvyat, come detto da Helmut Marko, è definitivamente uscito dai programmi Red Bull. Per il russo sarà molto difficile trovare un sedile in Formula 1, più facile ripieghi sulla Formula E. I sedili liberi più ambiti sono però quelli di Williams: se Stroll è praticamente certo di averne (nonostante non sia ancora stato ufficialmente confermato), per l’altro salgono vertiginosamente le quotazioni di Kubica, si abbassano quelle di Wehrlein, crollano quelle di Di Resta e si azzerano completamente quelle di Massa, che ha annunciato il ritiro (come già scritto precedentemente). Rimane Sauber: anche qui mancano gli annunci ufficiali, ma dovrebbe rimanere Ericsson (mezzo proprietario del team) e Ferrari dovrebbe mandare lì a farsi le ossa Leclerc. Peccato per Wehrlein, che nonostante non abbia surclassato un Ericsson più in palla rispetto ad altre annate, ha comunque dimostrato di poter stare, eccome, in Formula 1, ben più dello svedese. Giusto invece dare un’opportunità al campione GP2.

INTERLAGOS. Il brevissimo tracciato brasiliano presenta un primo settore veloce, in cui è presente una chicane in discesa e un curvone in appoggio a sinistra. L’ideale per Mercedes. Il secondo, invece, è un misto di curve lente, dove il passo lungo delle Frecce d’Argento potrebbe penalizzarle: questo è un settore ideale per la Ferrari vista in questa stagione. Il terzo, invece, pare essere adatto per l’attuale Red Bull: solo una curva di media velocità, poi una salita con due curvoni (da affrontare però in pieno) che portano sul traguardo. Il super motore montato a Verstappen in Messico (che, si spera per Ricciardo, verrà montato anche sulla monoposto dell’australiano) potrà fare la differenza. Occhio però alla pioggia, eventualità sempre da considerare in Brasile, condizioni che esaltano la guida di Hamilton e soprattutto di Verstappen, autore lo scorso anno in curva 3 di un sorpasso da urlo all’esterno di Rosberg. In queste ultimi Gran Premi si è visto un equilibrio al vertice, a prescindere da chi poi effettivamente ha vinto una determinata gara, che non si era mai visto dal 2014, anno in cui è iniziata l’era ibrida e si spera che questo sia semplicemente il preludio di una stagione 2018 combattutissima.

Appuntamento a domenica 12 novembre alle 17.00 per il Gran Premio del Brasile, penultimo appuntamento della stagione.

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