Amarcord

L’angolo del ricordo: Spa-Francorchamps 2018, quando l’halo salvò Leclerc

Charles Leclerc - Foto Jen_Ross83 - CC-BY-2.0
Charles Leclerc - Foto Jen_Ross83 - CC-BY-2.0

In Formula 1 si è discusso tanto sull’applicazione dell’halo, un nuovo dispositivo poco apprezzato inizialmente ma resosi utile (talvolta fondamentale) ben presto. Torniamo indietro al 2017 quando ancora si discuteva sul regolamento tecnico da applicare per la stagione successiva. A quel tempo le monoposto non erano dotate di alcun dispositivo di protezione: cockpit con testa e casco “all’aria”. Tra le tante idee, fra test e libere, venne provata anche una piccola protezione nella parte anteriore, stile moto, ben presto archiviata. Poi arrivò la scelta definitiva sull’halo, contestata per la sua bellezza “limitata” (se così la possiamo definire) ma estremamente utile per la protezione della testa del pilota.

I più scettici fin da subito puntavano il dito contro quella parte di halo che si collega direttamente al cockpit rendendo complicata la visione della pista da parte del pilota. In realtà fin dai primi test del 2018 numerosi video di dimostrazione hanno accertato come l’halo non disturbasse più di tanto la visione generale del tracciato, poiché il pilota spesso si trova a dover girare il volto a destra e a sinistra senza mai avere una posizione fissa al centro (anche senza il dispositivo di protezione).

Ma come detto in precedenza, ben presto tutti si resero conto dell’estrema importanza di questo nuovo sistema di protezione. E l’episodio più lampante è quello di Spa-Francorchamps 2018. Come di consueto al via del Gran Premio del Belgio in curva 1 si crea il caos e a dare vita al patatrac è Nico Hulkenberg. Il pilota tedesco frena troppo tardi e con la sua Renault colpisce il posteriore della McLaren di Fernando Alonso. La vettura dello spagnolo vola, letteralmente, e finisce sopra l’Alfa Romeo di Charles Leclerc.

https://streamable.com/yrn5zc

Benedetto sia l’halo. La McLaren balza sopra la monoposto di Leclerc con una gomma che impatta violentemente sull’halo. Tuttora ci si ricorda di quell’evidente segno nero sul bianco dell’Alfa: una protezione che salvò Charles da un brutto incidente. Da quel giorno nessuno ha più obiettato su un dispositivo divenuto ora fondamentale.

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