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“La carta olimpica prevede che, se ospiti una sessione del Cio come noi faremo nel 2019, non puoi candidarti per nulla. Se, per esempio, volessimo candidare Milano e la Valtellina per i Giochi Olimpici invernali del 2026 o del 2030, la carta olimpica non ce lo consentirebbe. Ma, visto che negli ultimi tempi il Cio sta cambiando molte cose, questo non sarebbe giusto”. Queste le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò durante il Consiglio nazionale odierno nel Salone d’Onore del Foro Italico.
Nel 2019 Milano ospiterà una sessione del Comitato olimpico internazionale durante la quale sarà decisa la sede dei Giochi invernali del 2026: l’Italia potrebbe pensare alla candidatura soltanto se le regole del Cio cambiassero.
“Questo discorso per ora lo mettiamo da parte perché bisogna capire quale governo ci sarà e se sarà a favore”, ha precisato Malagò tornando anche sulla possibile doppia assegnazione dei Giochi estivi del 2024 e del 2028 a Parigi e Los Angeles.“Dispiacerebbe molto perché taglierebbe i sogni per le Olimpiadi estive e accrescerebbe il rammarico – ha ammesso il presidente del Coni – Bastava rimanere in gara per avere un’opportunità più unica che rara”.