Ciclismo

Van Aert scrive una pagina di storia del Tour de France, Pogacar si riscopre umano sul Mont Ventoux

Wout Van Aert - Foto Twitter

Wout Van Aert scrive una vera e propria pagina della storia del Tour De France trionfando in una delle tappe regine di questa edizione 2021 e tra le più prestigiosa degli ultimi decenni, quella con il doppio Mont Ventoux da scalare e con altre ascese e conseguenti discese da brivido. Il belga dimostra di essere un fuoriclasse senza se e senza ma e con un attacco irresistibile alza le braccia da solo al traguardo di Malaucene dopo quasi 200 km di una durezza incredibile. Reduce dal ciclo-cross, per Van Aert questa vittoria è la definitiva consacrazione anche nei grandi giri, e i fiammingo è un corridore da grandi giri: non può probabilmente ancora competere per il podio in classifica generale, ma ha nelle gambe e nella testa numeri da circo del genere. Forte in volata, forte in salita, apprezzato in maniera trasversale. E questa è la quarta vittoria al Tour, la più importante. E con un’ulteriore crescita, nulla sarà precluso.

A far da contraltare all’impresa di Van Aert è la prima piccola grande crisi di Tadej Pogacar. La maglia gialla nonché dominatore incontrastato fin qui della Grande Boucle – dopo aver trionfato nel 2020, è in testa anche in questa edizione con un vantaggio siderale. Ma sui paesaggi quasi lunari del Mont Ventoux, attaccato a dovere da un altro giovane come lui, ma meno affermato, è costretto a riscoprirsi umano e non alieno. E’ il danese Jonas Vingegaard a mettere in luce le difficoltà dello sloveno dell’UAE-Emirates, con un attacco nell’ultimo chilometro della seconda ascesa alla montagna regina della Provenza che porta Pogacar a perdere le ruote, a irrigidirsi e a pagare circa quaranta secondi per poi recuperare in discesa. Ma è un segnale importante: il campione in carica e attuale uomo da battere può essere messo in difficoltà. Del resto, siamo solo al giro di boa.

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