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Il pagellone del Tour de France 2017. Trionfa Chris Froome, ecco tutti i voti di questa appassionante edizione con Fabio Aru che ha fatto sognare i tifosi italiani per le prime due settimane.
Christopher Froome (Team Sky) 10: quarto Tour de France in cinque anni per l’inglese, il terzo consecutivo. Meno dominante degli altri anni, vince per la prima volta senza vittorie di tappa, ma costruisce il suo successo nelle due cronometro, gestendo poi il vantaggio in tutte le frazioni mostrando superiorità soprattutto dal punto di vista mentale. Con la quarta vittoria entra nell’olimpo dei campioni, a solamente meno uno da Merckx, Hinault, Indurain e Anquetil, il prossimo anno tenterà di raggiungerli.
Rigoberto Uran (Cannondale Drapac) 9: ottimo ed inaspettato secondo posto per il corridore colombiano, che torna sul podio di un grande giro tre anni dopo quello al Giro.
Arriva a questo appuntamento in sordina, ma fin da subito dimostra un gran condizione, che gli permette di tenere sempre le ruote dei migliori in salita e di vincere anche una tappa in volata a Chambery.
Romain Bardet (AG2R La Mondiale) 8: si era detto da subito che questo era un Tour costruito per lui, e il francese conferma questo fino ai Pirenei, dove sembra potere vincerlo seriamente.
Sulle Alpi però non riesce a fare la differenza e finisce per perdere il secondo posto nella crono e addirittura rischiare di perdere il terzo, che mantiene per solamente un secondo.
Mikel Landa (Team Sky) 8,5: il basco chiude al quarto posto con gran rammarico visto che perde il podio di un solo secondo. Dopo un gran Giro d’Italia arriva in gran condizione anche al Tour, tanto che ogni tanto sembra più forte del suo compagno vincitore, ma per questa volta deve limitarsi a compiti di gregariato. Da rivedere come capitano.
Fabio Aru (Astana) 8: dopo l’infortunio che lo costringe a saltare il Giro si presenta al Tour in grande forma e nel prima arrivo in salita stacca tutti andandosi a prendere una gran vittoria di tappa, qualche giorno dopo è addirittura in maglia gialla che mantiene per due giorni, prima di calare di condizione e riperderla a Rodez. Sulle Alpi si stacca in entrambe le tappe e perde la possibilità di fare podio, ma il suo Tour è comunque molto positivo.
Daniel Martin (Quickstep) 7.5: sesto posto per l’irlandese che si conferma come uomo da classifica in questo Tour. In salita è quasi sempre con i migliori e prova a fare la differenza in più di un occasione, anche se poi spesso finisce per rimbalzare. Per buona parte del Tour da l’impressione di poter andare sul podio, ma si stacca poi nella tappa dei ventagli e sul Galibier, non riuscendo a recuperare il tempo perduto.
Simon Yates (Orica) e Louis Mentjes (UAE) 7: ottimo Tour de France per i due giovani che si contendono la maglia bianca, vinta del primo, che succede dunque al fratello. I due difficilmente si vede all’attacco, ma difficilmente perdono le ruote dei migliori. Il prossimo anno non potranno che migliorare.
Alberto Contador (Trek Segafredo) 7: tanto cuore al posto delle gambe per il Pistolero. Lo spagnolo chiude nono questo Tour, ma nonostante le gambe non sono più quelle di un tempo ci prova sempre in ogni tappa di montagna, attaccando anche da molto lontano. Uno come lui il prossimo anno ci mancherà.
Warren Barguil (Sunweb) 9: dopo l’infortunio al bacino arriva al Tour con l’obiettivo di vincere la maglia a pois e puntare alle tappe: riesce entrambe le cose esultando per ben due volte, di cui una sul prestigioso Izoard. Grazie alle varie fughe riesce anche ad entrare in Top Ten, mostrandosi come uno dei migliori in salita in questo Tour; molta curiosità nel vederlo fare classifica nel 2018.
Nairo Quintana (Movistar) 5: chiude dodicesimo, fallendo l’obiettivo Giro-Tour. Nel 2017 la doppietta sembra veramente impossibile, anche per quello considerato come il miglior scalatore.
Si stacca in quasi ogni salita, non riuscendo mai ad entrare in condizione.
Marcel Kittel (Quickstep) 9: partecipa 5 volate e le vince tutte 5. Assolutamente il miglior velocista del plotone, allo sprint vince quasi ridicolizzando gli avversari. Sfortunato perché deve lasciare il Tour in seguito ad una caduta, ed è costretto a lasciare anche la maglia verde che probabilmente avrebbe vinto.
Michael Matthwes (Sunweb) 9: vince la maglia verde e ben due tappe, corre all’attacco anche nelle tappe di montagna aiutando anche Barguil a vincere la maglia a pois. Grandissimo Tour de France per l’australiano.
Michal Kwiatkowski (Team Sky) 9: insieme ai suoi compagni è parte fondamentale della vittoria del Tour di Froome; in ogni tappa, pianura o salita è li davanti per aiutare il suo capitano, limitando anche le ambizioni personali.
Arnaud Demare (FDJ) 6: Tour in chiaroscuro per il francese: prima trova una vittoria di tappa a Vittel, poi deve lasciare la corsa per essere arrivato fuori tempo massimo insieme a 3 compagni, per colpa di una tattica suicida della sua squadra.
Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) 8: gran Tour per il norvegese che prende il posto di Cavendish nella squadra sudafricana: ci va molto vicino nella 7 tappa perdendo per appena 6 millimetri, ma si rifà vincendo a Salon de Provence con una gran mossa negli ultimi chilometri.
Maciej Bodnar (Bora Hansgrohe) 7: gran vittoria di tappa nell’ultima cronometro di Marsiglia, dopo esserci andato vicino pochi giorni prima in fuga, ripreso solo a 200 metri dal traguardo.
Thomas De Gendt (Lotto Soudal) 7: più di 1000 chilometri in fuga per il belga, che si vede sempre in attacco, salita discesa e pianura; tutto questo però non basta per vincere il premio di supercombattivo, forse non assegnatoli per non aver vinto nemmeno una tappa.
Andrè Greipel (Lotto Soudal) 5: dal 2011 aveva sempre vinto almeno una tappa, ma quest’anno deve tornare a casa a mani vuote; il Gorilla appare da subito con una condizione non eccellente e difatti viene sempre sconfitto da Kittel ed anche nell’ultima frazione di Parigi da Groenewegen.
Dylan Groenewegen (Lotto Jumbo) 7: vittoria di tappa prestigiosissima sui Campi Elisi dopo un Tour dove si fa sempre vedere in volata, dato che trova anche altri due podi dietro l’imbattibile Kittel.
Lilian Calmejane e Bauke Mollema 7: le fughe in questo Tour hanno poco spazio, bravi i due corridori ad inserirsi in quelle giuste per poi staccare i propri compagni di fuga e trovare un ottima vittoria di tappa.
Peter Sagan (Bora Hansgrohe) 5: vince una tappa a Longwy prima di essere espulso dalla corsa per una gomitata a Mark Cavendish, punizione forse eccessiva, ma il gesto è stato sicuramente sbagliato.
Richie Porte, Geraint Thomas, Alejandro Valverde, Mark Cavendish s.v.: dovevano essere quattro protagonisti di questo Tour, ma delle cadute li escludono dalla corsa troppo presto, l’augurio è che possano tornare l’anno prossimo con più fortuna.
Adam Hansen (Lotto Soudal) 10: 18 grandi giri consecutivi conclusi, si vede poco ma c’è sempre.
Thomas Voeckler (Direct Energie) 10: si ritira un grandissimo, lascia a Parigi un corridore che pochi anni fa fece sognare la Francia con la maglia gialla persa a due tappe dalla fine, ci mancherà.