Ciclismo

Giro d’Italia 2018: Yates, due settimane da dominatore. Aru fuori gioco, per il podio tutto aperto

Simon Yates - Foto di Connor Mah CC BY-SA 2.0

Quando il tipico aplomb british si fonde con il coraggio, la fantasia e l’inventiva ecco che appare Simon Yates: l’autentico dominatore delle prime due settimane del Giro d’Italia 2018 vince anche a Sappada e cala il tris in maglia rosa dopo Gran Sasso e Osimo. Semplicemente straripante la condizione del britannico della Mitchelton Scott, che si permette addirittura di staccare tutti a 17 km dall’arrivo sulla salita di Costalissoio per poi scendere in picchiata e risalire trionfante con oltre 40″ di margine sul traguardo.

Da anni non si vedeva una maglia rosa così offensiva e pronta a regalare spettacolo alla minima occasione. Adesso Yates può vantare oltre due minuti di vantaggio su tutti gli avversari: i più immediati inseguitori rispondono al nome di Tom Dumoulin e Domenico Pozzovivo, staccati rispettivamente di 2’11” e 2’28”. Entrambi arrivano insieme a Pinot, Carapaz e Lopez, con l’olandese campione in carica che si conferma corridore in grado di gestire i momenti di maggiore difficoltà. Qualcuno muove invece delle critiche a Pozzovivo, ancora terzo nella generale ma forse poco dedito all’attacco diretto. Lo scalatore lucano rimane comunque uno dei migliori di queste prime 15 tappe. Continua comunque la crescita di Miguel Angel Lopez, ora quinto in classifica, mentre Richard Carapaz torna a ruggire dopo le difficoltà sullo Zoncolan.

Tutti continuano ad aspettare il calo di Yates, che per il momento invece sembra andare sempre più forte. Se la condizione resta questa, sembra difficile che il Giro numero 101 possa prendere una strada diversa rispetto a Bury, città natale del britannico classe ’92. Il verdetto finale arriverà sulle Alpi, dove il terreno per trionfare o sprofondare non mancherà.

FROOME KO – A meno di 24 ore dall’impresa sul “Kaiser”, Chris Froome paga dazio a Sappada e chiude a 1’32” da Yates, pagando quasi un minuto agli altri big della classifica. Il keniano bianco vanifica così quanto di bello fatto vedere sullo Zoncolan e adesso si trova al settimo posto staccato di 4’52”. Un distacco davvero pesante, soprattutto guardando allo stato di grazia della maglia rosa. La terza settimana può sì cambiare tutto, ma servirà il miglior Froome e tanto coraggio per cercare di ribaltare un Giro quantomeno compromesso per il capitano del Team Sky.

CAVALIERE ALLA DERIVA – La quindicesima tappa segna anche la definitiva resa di Fabio Aru. Il sardo della UAE Emirates si stacca nettamente a oltre 30 km dall’arrivo e per qualche minuto fa pensare anche al ritiro immediato. Invece il cavaliere dei quattro mori arriva a Sappada con quasi 20 minuti di ritardo da Yates. Adesso il giorno di riposo per capire il da farsi, poi una terza settimana per provare a raccogliere le (pochissime) energie rimaste e cercare una fuga vincente sulle Alpi. Sembra l’unico modo per onorare il Giro, ma sarà tutt’altro che facile dopo aver visto queste ultime tappe.

TUTTI CONTRO IL TEMPO – Adesso il terzo e ultimo giorno di riposo, che porterà tutti i 161 superstiti a Trento. Da lì infatti prenderà il via la cronometro di 34 km con arrivo a Rovereto: si tratta della tappa che può spostare ogni equilibrio. Tom Dumoulin può tornare a dominare e avvicinare Yates, per alcuni potrebbe anche superarlo: l’unica certezza è che se la maglia rosa dovesse avere ancora oltre un minuto di margine dopo martedì, si tratterebbe di un successo. Chiamato a guadagnare anche Froome, mentre i vari Pinot, Pozzovivo, Lopez e Carapaz penseranno soprattutto a difendersi. Poi sarà tempo del trittico alpino, che deciderà vincitori e vinti.

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