Ciclismo

Ciclismo, il nuovo calendario 2020 tra incastri e scenari: corridori davanti a decisioni scomode

Giro d'Italia - Foto diegobarbeano CC BY 2.0

La notizia del giorno per la ripresa del ciclismo è senza dubbio l’annuncio del nuovo calendario 2020 da parte dell’Unione Ciclistica Internazionale. Una full immersion di 25 corse, di cui 17 di un giorno e otto a tappe, da agosto fino a novembre. Non mancano ovviamente Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna oltre alle grandi Classiche Monumento. Il tutto però con disposizioni diverse rispetto al consueto e soprattutto con sovrapposizioni ed incastri a dir poco particolari e poco comodi.

Dando per scontato che il quadro epidemiologico permette effettivamente la disputa delle corse previste, la ripartenza vedrà l’Italia in prima linea: si dovrebbe infatti partire con la Strade Bianche l’1 agosto e la Milano-Sanremo una settimana dopo. Spazio poi al Delfinato ed altre corse a tappe minori prima del Tour de France, in programma dal 29 agosto al 20 settembre. A pagare dazio per l’ingombrante presenza della Grande Boucle potrebbe essere la Tirreno-Adriatico, che si disputerà dal 7 al 14 settembre e quindi in pieno Tour. Allo stesso tempo coloro che vorranno prepararsi per il Giro d’Italia (3-25 ottobre) potrebbero però trovare perfetta la partecipazione alla “Corsa dei due mari”.

Il principale nodo del calendario 2020 è però la sovrapposizione tra Giro e Vuelta di Spagna: l’ultima grande corsa a tappe scatterà infatti il 20 ottobre, nel bel mezzo della terza ed ultima settimana della Corsa Rosa. Ma non è l’unico ostacolo per gli organizzatori del Giro, che durante il suo svolgimento vedrà andare in scena anche le Monumento del Nord: Liegi-Bastogne-Liegi (4 ottobre), Amstel Gold Race (10 ottobre), Giro delle Fiandre (18 ottobre) e infine la Parigi-Roubaix che clamorosamente è prevista per lo stesso giorno dell’ultima tappa del Giro, il 25 ottobre.

Ovviamente la situazione è a dir poco straordinaria e quindi molto difficile da gestire, ma appare evidente come la porzione di calendario riservata al Tour possa garantire dei vantaggi alla Grande Boucle, come la presenza di tutti i big delle corse di un giorno, che allo stesso tempo saranno gioco forza costretti a saltare il Giro d’Italia.

GLI SCENARI – Premesso che probabilmente tutte le squadre dovranno stravolgere i propri piani, è possibile fare alcune previsioni per la partecipazione dei corridori alle varie corse. Partecipare con velleità ambiziose sia al Tour che al Giro, eventi separati da appena 12 giorni, sembra molto complicato. Quindi coloro che vorranno giocarsi la maglia gialla avranno Giro di Polonia e Delfinato per affinare la condizione, mentre chi vorrà concentrarsi sulla maglia rosa dovrebbe ripiegare sulla Tirreno-Adriatico.

I cacciatori di Classiche invece potrebbero dirottarsi in massa sul Tour per andare alla ricerca di qualche tappa ma soprattutto della miglior condizione per affrontare tutte le corse di un giorno più importanti, chiudendo con il Giro di Lombardia previsto per il 31 ottobre ed ultimo appuntamento prima della chiusura della Vuelta. Proprio la corsa spagnola appare la più penalizzata: per ovvi motivi chi prenderà parte al Giro non sarà in Spagna ed anche chi vorrà giocarsi le Classiche non potrà partecipare. Da capire se il mese esatto tra la fine del Tour e l’inizio della Vuelta possa rappresentare un buon intervallo di tempo per provare a fare classifica in entrambe le corse.

La risposta, mai come quest’anno, la darà la strada.

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