Ciclismo

Ciclismo, Giro d’Italia 2023: il percorso e le altimetrie di tutte le tappe

Giro d'Italia bandiera
Giro d'Italia bandiera - Foto Andrea Miola

Tutto pronto per il primo grande giro della stagione, il Giro d’Italia 2023. L’edizione numero 106 della Corsa Rosa prenderà il via sabato 6 maggio con la tappa a cronometro Fossacesia Marina – Ortona, per concludersi in quel di Roma domenica 28 maggio al termine di 21 tappe.

Le prove a cronometro previste per questa edizione sono tre per un totale di ben 70.6 chilometri, quella nella tappa inaugurale in Abruzzo, la Savignano sul Rubicone – Cesena nella nona frazione e infine la cronoscalata del Monte Lussari nelle ventesima tappa, l’ultima prima della passerella finale sui Fori Imperiali.
Gli arrivi in salita previsti per le tappe in linea saranno sei, ovvero Lago Laceno, Campo Imperatore, Crans Montana, Monte Bondone, Val di Zoldo e di Tre Cime di Lavaredo, per un percorso che si preannuncia ben costruito, completo ed aperto a più scenari.

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PRIMA SETTIMANA

La prima frazione (Fossacesia Marina – Ortona, 19.6 km) prevede una cronometro che servirà ad assegnare la prima maglia rosa, in gran parte pianeggiante ma con il primo GPM (di 4^ categoria) nel finale di tappa che porta sul traguardo.
Il giorno successivo si scende verso sud con la seconda tappa (Teramo – San Salvo, 202 km) che sarà la prima occasione dedicata ai velocisti, seguita dalla frazione Vasto – Melfi, 213 chilometri che portano il gruppo in Basilicata per una tappa pianeggiante nella prima parte, ma complicata nella seconda, con due GPM (3^ e 4^ categoria) negli ultimi 30 chilometri e arrivo al 5%, adatto ai finisseur.
La quarta tappa (Venosa – Lago Laceno, 175 chilometri) sarà la prima realmente complicata di questa edizione, con due GPM di 2^ categoria nei primi 110 chilometri e il duro arrivo a Lago Laceno, salita di 9.6 chilometri (6.2% di pendenza media, massima del 12%) seguita da 3 chilometri in piano per arrivare al traguardo.
Il giorno successivo una tappa interamente in Campania (Atripalda – Salerno, 171 chilometri) sarà la seconda opportunità per i velocisti, seguita dalla frazione di Napoli (162 chilometri) che si prevede aperta a più scenari, con le squadre degli sprinter che come lo scorso anno dovranno faticare per impedire ai fuggitivi di giocarsi il successo.
La tappa numero 7 sarà la prima da cerchiare con il bollino rosso, la Capua – Gran Sasso d’Italia (218 chilometri) che porteranno il gruppo a Campo Imperatore.
Nella prima metà è prevista la scalata che porta a Roccaraso (GPM di 2^ categoria), seguita da un lungo tratto in discesa e poi delle due salite conclusive di Calascio (13.5 km al 6%) e Campo Imperatore, lunghissima salita di 26 chilometri con tratti al 13% negli ultimi 4000 metri, per un arrivo in quota a 2130 metri.
Il giorno successivo non ci sarà respiro, dato che la tappa Terni – Fossombrone (207 chilometri) prevede un finale complicato con 3 GPM negli ultimi 50 chilometri (4^, 2^ e 4^ categoria) ed un arrivo simile a quello della Milano – Sanremo, con il muro finale che viene scollinato a 6 chilometri dal traguardo dopo il quale c’è una picchiata verso l’arrivo che sicuramente stuzzicherà la voglia di attaccare.
La prima settimana termina con la cronometro Savignano sul Rubicone – Cesena, 35 chilometri interamente pianeggianti e dunque molto adatti agli specialisti nelle prove contro il tempo, anche viste le strade ampie e le pochissime curve, che potranno creare un distacco importante in classifica generale.

SECONDA SETTIMANA

La seconda settimana del Giro inizia con la Scandiano – Viareggio (196 chilometri) che nella prima parte attraversa l’appennino toscoemiliano (GPM di 2^ categoria) e poi approda in Versilia per una probabile volata di gruppo.
L’undicesima tappa è la più lunga del Giro, 219 chilometri per la Camaiore – Tortona che presenta tre GPM di 3^ e 4^ categoria ed è adatta ai velocisti, ma che visto il chilometraggio può strizzare l’occhio anche ai fuggitivi.
Il giorno successivo si resta in Piemonte con la Bra – Rivoli (179 chilometri) che potrebbe anch’essa premiare la fuga del mattino anche per ciò che attenderà il gruppo l’indomani, prevalentemente pianeggiante nella prima parte e con una salita di 2^ categoria nella seconda (10 km al 7%, 12% di massima) che viene scollinata a 28 chilometri dal traguardo, la maggior parte di questi in discesa.
La tappa numero 13 sarà davvero molto impegnativa, la Borgofranco d’Ivrea – Crans-Montana (207 chilometri), la frazione con la Cima Coppi, ovvero il Gran San Bernardo, vetta a 2469 metri.
Questa ascesa sarà la prima di giornata, lunga 34 chilometri e scollinata a 111 dal traguardo.
Si entra in Svizzera, discesa verso Sembrancher prima di risalire la Croix de Coeur (15 km al 9%), discesa, 20 chilometri pianeggianti e ultima salita verso Crans Montana (13 km al 7.5%).
Il giorno successivo con la Sierre – Cassano Magnago (194 chilometri) si rientra in Italia attraverso il Passo del Sempione (20 km al 6.5%), unica difficoltà di giornata visto che i successivi 150 chilometri sono pianeggianti e favorevoli ad una volata di gruppo.
La seconda settimana si chiude con la complicata Seregno – Bergamo (195 chilometri), che presenta ben 3600 metri di dislivello, con 4 GPM (uno di prima categoria, tre di seconda) e arrivo impegnativo con il classico passaggio in Città Alta (pendenze fino al 12%) prima della picchiata verso l’arrivo in Città Bassa.

TERZA SETTIMANA

L’ultima settimana del Giro 2023 si apre con la Sabbio Chiese – Monte Bondone (203 chilometri), che presenta 4 GPM (prima, terza, seconda e seconda categoria) prima del quinto ancora di prima categoria che porta all’arrivo (21 km al 6.7%).
La frazione numero 17 Pergine Valsugana – Caorle (197 chilometri) non presenta alcuna difficoltà altimetrica ed è dedicata completamente alle ruote veloci.
Il giorno successivo inizia il trittico decisivo per la classifica generale con la Oderzo – Val di Zoldo (Palafavera) di 161 chilometri, frazione con due GPM di prima categoria e due di seconda nei 14 chilometri finali (punte al 19%) intervallati da un breve tratto in discesa.
Venerdì 26 maggio sarà il giorno della tappa regina di questo Giro d’Italia, la Longarone – Tre Cime di Lavaredo (183 chilometri) che torna ad ospitare un arrivo 10 anni dopo l’impresa di Vincenzo Nibali.
Nessun metro di pianura, si scalano in successione Campolongo, Valparola, Giau e Tre Croci prima di iniziare la durissima salita finale.
Gli ultimi chilometri presentano infatti una pendenza media del 13% con punte addirittura al 18%, che presumibilmente creeranno distanze importanti tra i favoriti per la generale.
L’ultima tappa di montagna sarà l’ultima cronometro di questa edizione, la cronoscalata Tarvisio – Monte Lussari di 18.6 chilometri, in leggera salita nei primi 11 e con pendenze che arrivano a toccare il 20% nei 7.6 chilometri consecutivi.
L’ultima tappa sarà invece la passerella in quel di Roma di 126 chilometri, ultima occasione per i velocisti e occasione per la maglia rosa di festeggiare il Giro d’Italia vinto.

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