Calcio

Superlega, la Fiorentina è contraria: “Lo sport è bello se la competizione è sana”

Tifosi Fiorentina
Tifosi Fiorentina - Foto LiveMedia/Fabio Fagiolini

Tramite una nota ufficiale, la Fiorentina ha espresso la propria contrarietà alla Superlega. La corte UE ha stabilito il diritto ad esistere di questa nuova competizione, in quanto Uefa e Fifa esercitano un abuso di posizione dominante, ma molti club si sono opposti. In particolare, i viola temono che “la nascita di una nuova competizione, così come pensata dagli organizzatori, rappresenti un grave rischio, a più livelli, per i campionati nazionali“. Di seguito il comunicato integrale rilasciato dal club di Commisso.

La Fiorentina, in merito alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (CGE) relativa alla Super League, pur consapevole che ci saranno tempi ancora lunghi per una definitiva chiarezza e per conoscere nel dettaglio eventuali modalità e applicazioni del nuovo modello calcistico proposto, ritiene comunque che la nascita di una nuova competizione, così come pensata dagli organizzatori, rappresenti un grave rischio, a più livelli, per i campionati nazionali.

Il Club ritiene che il movimento del calcio italiano, compresi i sempre meno tutelati settori giovanili, che tanti tifosi e appassionati amano, risulterebbe profondamente danneggiato da questo nuovo torneo.

L’impressione è che Club, in alcuni casi con enormi debiti e difficoltà economiche, progettino nuovi sistemi soltanto per ripianare i propri debiti e aumentare la distanza con realtà sane, sia a livello economico che finanziario.

Lo sport è bello se la competizione è sana, se i partecipanti hanno potenzialmente le stesse possibilità di vincere, se le regole sono uguali per tutti.

Pertanto la Fiorentina, come più volte ribadito in questi anni direttamente dal suo Presidente Rocco Commisso, afferma con forza la propria posizione totalmente contraria a qualsiasi competizione diversa da quelle riconosciute da FIGC, UEFA e FIFA in stretta collaborazione con l’ECA.

Una battaglia iniziata da Rocco Commisso già diversi anni fa in America, dove ha richiesto promozioni e retrocessioni nel sistema americano, proprio per consentire a ogni club di giocarsi sul campo le proprie capacità, le proprie ambizioni e i propri sogni sportivi.

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