Serie A

Verona-Genoa, Juric in conferenza: “Mercato? Gli unici ad aver venduto quasi tutti”

Ivan Juric - Foto Antonio Fraioli

“Sono contento che si respiri fiducia intorno alla squadra, e ringrazio che ci sia tanta fiducia nei miei confronti. Ma bisogna essere lucidi, non pretendere troppo. Riguardo al Covid non voglio dire niente: sono un allenatore di calcio, non mi sento in grado di dare dei consigli. Non voglio andare oltre”. Sono queste le dichiarazioni di Ivan Juric, il quale ha presentato la sfida casalinga di domani contro il Genoa. Di seguito le dichiarazioni complete del tecnico degli scaligeri.

SULLE CONDIZIONI DELLA SQUADRA – “Con quelli che sono rimasti abbiamo lavorato bene, migliorando la condizione e alcuni aspetti tattici. Siamo un po’ al limite con Empereur, che dovrebbe esserci come Lovato. Poi mancheranno i soliti. Il primo allenamento tutti insieme l’abbiamo fatto solo ieri”.

SUL MERCATO – “Devo fare un discorso più ampio: quello che percepisco a livello locale è che si sia speso tanto, e che ci siamo rafforzati. Non è vero: una squadra si rafforza quando non vendi nessuno e metti tre o quattro giocatori. Siamo gli unici in Italia ad aver venduto quasi tutti, e ad aver speso il minimo indispensabile per partecipare alla Serie A. Ma questo non significa che non sia soddisfatto: pensiamo che questi giocatori abbiano margini di miglioramento, ma anche che abbiano bisogno di tanto lavoro. Se ad esempio pensiamo che Cetin possa essere come Kumbulla dopo due settimane siamo sulla strada sbagliata. I miei giocatori hanno bisogni di calma, di tranquillità, non si deve pretendere troppo subito, come l’anno scorso. La scorsa stagione è un esempio non ripetibile: sono stati fatte plusvalenze allucinanti. Dal mio punto di vista potevamo fare di più, avremmo potuto fare la storia di questa società. Ma io sono stracontento, credo che D’Amico abbia fatto un lavoro giusto: vedo margini di miglioramento, ma non voglio si metta pressione sulla squadra. Su Kalinic siamo andati negli ultimi due o tre giorni, gli attaccanti che cercavamo non sono arrivati: per noi è stata una grande occasione, non una pazzia. Devo ringraziare il d.s. dell’Atletico. Se torna quello dei tempi di Firenze avremo un grande giocatore, quando sta bene penso sia un giocatore di alto livello”.

SUI CONTAGI – “Si fanno tamponi ogni due giorni, ormai mi sono abituato, e penso anche i giocatori. Siamo anche abbastanza isolati, possiamo dire che in un certo senso siamo dei privilegiati. Mi sono spaventato molto con Gunter, pensavo si potessero contagiare altri giocatori ma finora è andata bene. È stato bravo a dire subito di aver cenato con un giocatore, in questo modo siamo potuti intervenire”.

SUL MATCH COL PARMA – “Siamo migliorati nel gioco. Abbiamo fatto una settimana di lavoro sul gioco, abbiamo fatto abbastanza bene sbagliando gol anche facili. Ma mi ha lasciato anche una sensazione di debolezza che lo scorso anno non c’era: passavano poco il centrocampo, ma quando lo facevano erano pericolosi. Noi dobbiamo essere tosti e umili avere le nostre caratteristiche. Da una parte sono contento per il miglioramento del gioco, dall’altra preoccupato per qualche debolezza difensiva”.

SULLA DIFESA – “Ci sono difficoltà che provo a trasmettere. Probabilmente per la prima volta giocheranno Ceccherini, Lovato ed Empereur. Devi trovare equilibrio, e noi abbiamo avuto poco tempo per lavorare. Come dice D’Amico, quest’anno non si è potuto fare molto. Vedo grandissima disponibilità da parte dei ragazzi, i vecchi stanno trasmettendo tante cose positive, e vedo una crescita ogni giorno. Poi spero che facciano subito belle prestazioni”.

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