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Serie A, seconda giornata in archivio: Juventus fortunata, a punteggio pieno anche Inter e Torino

Kalidou Koulibaly
Kalidou Koulibaly - Foto Antonio Fraioli

Sosta nazionali. Nemmeno il tempo di tornare a goderci la nostra Serie A che subito le incombenze internazionali ci impongono uno stop. E insieme allo stop la necessità di fare dei primi(ssimi) bilanci su quello che ci dicono i primi 180 minuti disputati in questo campionato. In prima fila, tanto per cambiare, c’è la Juventus. Juve che, per battere il Napoli, ha avuto bisogno della deviazione più sfortunata della carriera di Koulibaly. Sia chiaro però che, ai punti, i bianconeri avrebbero meritato il successo di sabato sera magari anche soffrendo meno.

Per un’ora il Sarrismo ha travolto proprio la squadra che del Sarrismo si era fatta profeta. Quindici minuti di calo fisico e mentale insieme erano stati fatali per la Vecchia Signora, che però anche stavolta si è trovata dalla parte giusta della storia nel momento più importante. Non sarà sempre così, perchè la fortuna è cieca, e su quel quarto d’ora bisognerà lavorare: resta però la sensazione che, in un paio di mesi al massimo, i campioni d’Italia possano diventare ingiocabili per chiunque, per il nono anno di fila. E forse per il Napoli – che punta più o meno dichiaratamente allo Scudetto – è questa la cosa peggiore. Se da un lato c’è da sottolineare la crescita mentale di una squadra che aveva compiuto un vero e proprio miracolo sportivo nella notte dello Stadium, prima del miracolo c’era stata un’ora in cui gli azzurri erano stati arrendevoli di fronte alle inevitabili difficoltà di un big match del genere. Di sfortuna si può parlare relativamente nella serata in cui il tuo avversario è stato fermato due volte da un palo e ha avuto anche qualche altra occasione per fare male. È per questo che Ancelotti, uno che di successi se ne intende, dopo la partita ha detto che anche in caso di pareggio sarebbe stata una serata deludente. Deludente per un gruppo di giocatori che, nel momento in cui poteva mandare un segnale forte, ha commesso degli errori: e gli errori si pagano, a volte anche con un autogol.

A punteggio pieno c’è anche l’Inter di Conte, che a Cagliari ha confermato i segnali positivi mandati contro il Lecce. In Sardegna per nessun ospite la vita è facile, ma da grande squadra i nerazzurri hanno trovato nei singoli la forza per tirare fuori un’altra vittoria, firmata dagli attaccanti. Forse oggi il problema più grande è la continuità offensiva nei 90 minuti, ma ad agosto è un problema un po’ di tutti. A completare la vetta della classifica c’è infine il Torino, che a Bergamo in vista della lotta per l’Europa ha mandato un segnale forte: l’eliminazione col Wolverhampton non ha scalfito lo spirito dei granata, pronti a ripetersi anche in questa nuova stagione. L’Atalanta, dall’altro lato, l’abbiamo vista ancora un po’ imballata: ma vale la pena di dare tempo a Gasperini, le cui squadre iniziano piano, ma finiscono sempre fortissimo.

Milan e Roma rimangono sicuramente le squadre più complicate da interpretare fra le big. I rossoneri hanno vinto col Brescia, ma concedendo tanto e creando quanto avrebbero dovuto solo nel finale. L’arrivo di Rebic potrebbe essere una manna dal cielo per Giampaolo, che ha sicuramente bisogno di lavorare ancora tanto su questi ragazzi: dopo la sosta arriverà l’Hellas (che al momento è avanti in classifica rispetto ai rossoneri), poi un trittico da paura: Derby, Toro e Viola. Per evitare il tracollo in quelle sfide, servirà di più. La Roma invece nel derby è stata genuinamente fortunata: dopo un primo tempo tutto sommato equilibrato con tre pali per la Lazio e due per i giallorossi, la squadra di Fonseca ha smesso di ripartire nella ripresa e ha rischiato tantissimo. Normale, ad agosto, essere indietro rispetto ad una squadra rodata come la Lazio. Meno normale che si conceda così tanto anche tenendo un baricentro basso, soluzione che almeno in teoria dovrebbe favorire la fase difensiva. Buona fortuna a Smalling, l’uomo che sarà chiamato a risolvere (tamponare?) i problemi difensivi della Lupa.

Poche altre note da aggiungere: il capocannoniere della Serie A al momento è Berardi, grande protagonista del successo del Sassuolo contro una Sampdoria inguardabile. In coda ci sono anche Fiorentina, Lecce e SPAL senza punti, a causa di prestazioni davvero negative rispettivamente contro Genoa, Hellas e Bologna. E ora, sosta nazionali. Avremmo anche potuto farne a meno.

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