Serie A

Serie A 2019/20, in archivio la sedicesima giornata: una Lazio da… Scudetto

Lazio, esultanza 2019-2020 - FOTO ANTONIO FRAIOLI

La partita tra Cagliari e Lazio ha chiuso una sedicesima giornata di Serie A ancora una volta divertente, caratterizzata dall’ormai proverbiale abbondanza in termini di gol. Proprio la gara della Sardegna Arena è stata forse la più sorprendente, caratterizzata dalla supremazia dei padroni di casa per lunga parte dell’incontro e poi vinta dalla Lazio nel modo più incredibile, con due gol segnati nel recupero. Così il Cagliari ha subito quella beffa che aveva riservato, nelle ultime giornate, a Sampdoria e Sassuolo; e così i ragazzi di Inzaghi hanno totalizzato l’ottava vittoria consecutiva, portandosi a tre lunghezze dalla coppia di testa. Per lanciarsi definitivamente in ottica titolo, i biancocelesti sono chiamati a mettere l’ultimo mattoncino nelle ultime tre gare del girone. Se contro Brescia, Napoli e Sampdoria la Lazio dovesse confermarsi su questo ritmo, ecco che parlare di Scudetto potrebbe non essere più un tabù.

E se da un lato la Lazio punta ad inserirsi nel duello-Scudetto, il duello stesso va avanti, ma ancora una volta non senza difficoltà. A fermarsi in questo weekend è stata l’Inter, bloccata sul pari per 1-1 dalla Fiorentina. Se è vero che al Franchi i nerazzurri avevano subito poco e sono stati colpiti solo da una grande giocata di Vlahović nel recupero, resta atavico il problema della coperta corta a disposizione di Antonio Conte. Rimane una sola tappa prima di una sosta che porterà al Biscione ossigeno e chissà, magari qualche innesto che certamente non guasterebbe. Prima però c’è da fare risultato contro il Genoa in casa. Non sarà facile, perché l’Inter dovrà fare a meno degli squalificati Brozović e Lautaro Martínez, oltre ai vari infortunati; e perché sicuramente Thiago Motta vorrà rendere cara la pelle nello stadio dove si affermò come grande giocatore. Ma l’Inter ha l’imperativo di guadagnarsi un Natale sereno dopo un dicembre complicato e se non dovesse farlo, sarebbe un pessimo segnale.

Pessimo segnale perché la Juventus, invece, sembra sul punto di decollare. Dopo qualche mese di attesa è arrivata finalmente una prestazione piena, convincente e in linea con le idee del suo allenatore da parte dei bianconeri. La fase difensiva resta da migliorare, ma la sensazione è che quest’anno i bianconeri accettino anche di prendere qualche gol in più a patto di regalare momenti di soddisfazione estetica come quelli visti nella prima ora di gioco contro l’Udinese. Sarri, d’altronde, ha sempre ambito alla perfezione e sempre a quella guarderà come riferimento: ecco che allora si torna al solito punto del mantenere alta l’intensità fisica e tecnica per 90 minuti, una cosa che ai campioni d’Italia non riesce e che rappresenterà uno step fondamentale soprattutto in ottica Champions.

È stato anche il weekend del catastrofico debutto di Gattuso sulla panchina del Napoli. La sconfitta contro il Parma, la seconda consecutiva al San Paolo per gli azzurri, per quanto beffarda rappresenta l’ennesima prestazione sottotono di una squadra che nelle ultime dieci di campionato ha vinto solo una volta. Sarà compito di Ringhio restituire ai giocatori quell’energia senza la quale puntare a tornare ai gironi di Champions anche l’anno prossimo sarà impossibile. Non è stata una grande domenica, nella corsa all’Europa, anche per Milan ed Atalanta. E se i rossoneri hanno comunque l’alibi di aver incontrato sulla propria strada tanta sfortuna nello 0-0 rimediato in casa del Sassuolo, l’Atalanta ha invece pagato eccessivamente il dispendio di energie dovuto alla Champions. Come l’altra squadra nerazzurra di cui sopra, la Dea ha bisogno della sosta come del pane per potersi riassestare e recuperare giocatori-chiave.

In conclusione, un paio di postille: la partita più bella del weekend è stata Hellas Verona-Torino, con i granata incapaci di difendere un vantaggio di tre reti dinanzi alla clamorosa reazione della fazione di Jurić. Aldilà dei valori in campo, che restano assodati, va sottolineata la forza mentale degli scaligeri, la classica squadra che non molla un centimetro anche nelle situazioni più disperate. Chi ha ritrovato invece forza mentale è il Brescia, che col ritorno di Corini è tornato a macinare e rischia di rendere bellissima la corsa alla salvezza. Continua invece a trascinarsi a fatica la SPAL, ferma a quota 9 dopo la meritata sconfitta in casa della Roma, l’unica ad aver vinto fra le candidate al quarto posto. Anche la Lupa di Fonseca è ormai una realtà nella splendida varietà del nostro campionato.

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