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Da Torino… a Torino. Sono passati poco più di cinque anni dall’esordio in Serie A di Pietro Pellegri, il 22 dicembre 2016, proprio nello stadio che lo vedrà protagonista della nuova avventura. Lo ha scelto personalmente il tecnico granata Ivan Juric, colui che lo lanciò in quel pomeriggio invernale con il suo Genoa sotto 1-0 in casa dei granata. Pellegri aveva solamente 15 anni e 280 giorni, come Amedeo Amedei, affiancato come debuttante più giovane della Serie A.
Nello stesso campionato, all’Olimpico, nel giorno dell’addio di Francesco Totti al calcio, arriva anche il primo gol in massima serie, il terzo più precoce dopo lo stesso Amedei e Rivera, due stelle del nostro calcio. La doppietta con la Lazio nel settembre 2017, questa volta la più giovane di sempre, sembrava il preludio per una carriera fantastica con il trasferimento al Monaco – per una cifra superiore ai 30 milioni bonus compresi – visto come il definitivo trampolino di lancio verso la Champions League, quello che dovrebbe diventare il suo giardino di casa. Purtroppo gli infortuni non la pensano alla stessa maniera, e il giovane bomber ligure in tre stagioni e mezzo disputerà solo 23 spezzoni, 17 lo scorso anno, trovando il gol in due sole occasioni.
Tuttavia in estate ci crede il Milan del suo idolo Ibra, ma anche qui tra concorrenza e l’infortunio arrivato il giorno dell’esordio da titolare a San Siro, la storia finisce presto. Le qualità ci sono, per un ragazzo arrivato nonostante tutto a vestire la maglia azzurra. Juric lo sa, l’ha visto lui sbocciare e ha fiutato la grande opportunità per il dopo Belotti, sempre più lontano da Torino. Ora servirà tutto il carattere del ragazzo, e magari anche un po’ di fortuna, per ritrovare anche in chiave azzurra il bomber che tutti aspettano da anni.
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