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L’avvocato della Juventus Luigi Chiappero è stato ascoltato oggi pomeriggio a Roma dalla commissione parlamentare antimafia sulla questione dei presunti rapporti tra alcuni esponenti della società bianconera e la criminalità organizzata per la gestione dei biglietti dello Stadium. “Da parte del presidente Agnelli c’è la piena disponibilità ad essere ascoltato e dare il suo contributo sulla vicenda – ha dichiarato Chiappero davanti alla commissione – Ma non c’è una intercettazione che lo riguardi, mai un riferimento a un incontro, mai. Ci sono soltanto due telefonate tra il presidente e Alessandro D’Angelo, il security manager della società, e sei telefonate in cui terze persone parlano del presidente in modo irrilevante relativamente ai biglietti”.
Il legale del club bianconero ha tenuto a sottolineare come il presidente Agnelli abbia “cambiato completamente il comportamento della Juventus sul tema biglietti: qualunque tagliando esca dal club viene acquistato dai gruppi. Magari abbiamo sbagliato ma pensavamo che passando dagli omaggi al ‘tutto pagato’ si fosse fatto un salto in avanti enorme: magari abbiamo sbagliato, non volevamo regalare niente né cedere al ricatto ma si è rivelato un boomerang. Del resto D’Angelo pensava di parlare con un esponente incensurato della curva: doveva accorgersi lui che Rocco Dominello aveva caratteristiche diverse da quelle che rappresentava?”.
Il presidente della commissione antimafia Rosy Bindi ha espresso preoccupazione per “le negazione del fenomeno dei rapporti con la criminalità organizzata. Il fenomeno esiste. L’inchiesta è incentrata non su condotte di singoli soggetti ma sul fenomeno nel complesso: concluderemo la nostra indagine con un’audizione congiunta, in una data individuata a breve, del presidente della Figc, dei presidenti della Lega di Serie A, Serie B e Lega Pro, del presidente dell’Associazione Calciatori e se necessario dei presidenti delle società”.