Serie A

Lazio-Torino, terminata udienza davanti al Collegio di Garanzia dello Sport: in giornata la sentenza

Eduardo Chiacchio
Eduardo Chiacchio - Foto Sportface

Ha preso il via, davanti al Collegio di Garanzia dello Sport, presieduto da Franco Frattini, l’udienza di terzo grado relativa alla mancata disputa di Lazio-Torino del 2 marzo scorso a causa dell’impossibilità della squadra granata di presenziare all’evento sportivo a seguito di diverse positività dei suoi giocatori al Covid-19. Il club granata, rappresentato dall’ avvocato Eduardo Chiacchio, chiede di giocare il match il 18 maggio, come stabilito dalla Lega di Serie A. La Lazio, rappresentata dall’avvocato Gian Michele Gentile, chiede invece la vittoria per 3-0 a tavolino.

Si è concluso dopo circa 45 minuti il dibattimento. L’avvocato della Lazio Gian Michele Gentile, richiedendo il 3-0 a tavolino per il club biancoceleste ha rivendicato: “Il giudice sportivo non può dire ‘non sono in grado di fare giustizia’. Ha il compito di fare giustizia”, ha sottolineato, e rivolgendosi al presidente del Collegio Franco Frattini, citando la Corte costituzionale, ha rimarcato: “Piano piano hanno messo la toga al giudice sportivo, e hanno riconosciuto a voi una giurisdizione in senso di giudizio, indicando che il giudice sportivo possiede tutti i requisiti di indipendenza e capacità giuridica per essere equiparato al giudice ordinario”. Il riferimento era alla sentenza della Corte federale d’appello che, dando ragione nell’esito al Torino, aveva sottolineato le incongruenze relative al comportamento del club granata riguardo all’atto della Asl locale del 1 marzo, che di fatto chiariva che la quarantena al gruppo squadra del Toro scadeva il 2 marzo alle 24 essendo il giorno di emissione del provvedimento considerato il giorno zero.

“Il provvedimento Asl – la replica dell’avvocato del Torino, Eduardo Chiacchio – produce il rischio di incorrere in sanzioni addirittura di carattere penale. Il giudice sportivo non può disapplicare un provvedimento di carattere amministrativo, né tantomeno poteva farlo il Torino”. Per la relatrice della procura generale dello sport, Alessandra Flamminii Minuto, “il provvedimento del 1 marzo dice che era impossibile per il Torino, senza bolla ma solo con allenamenti individuali, poter partire come gruppo squadra per Roma. Il Torino infatti scrive che non si può ricostituire la bolla e chiede chiarimenti sul poter partire o meno per Roma. La Asl risponde a Torino e Lega, dicendo che per prassi prevede che il giorno dell’emissione del provvedimento è considerato giorno zero. La condotta del Torino si giustifica alla luce di questi provvedimenti”.

 

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