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Ex, assenti, rinnovi e certezze. Milan per la fuga, Inter per confermarsi

Stefano Pioli
Stefano Pioli - Foto Marti

Una fuga in un modo o nell’altro questo derby attesissimo può offrirla. Se il Milan vince, è a +10 dall’Inter. Se l’Inter ha la meglio e il Napoli vince, ecco che Spalletti può ritrovarsi in testa da solo in classifica. Ma soprattutto è il derby tra due squadre che hanno cambiato volto e vogliono ugualmente scoprirsi rinforzate. Lukaku, Hakimi, Donnarumma non ci sono più, Calhanoglu ha semplicemente cambiato maglia, mentre a San Siro ci sono nuovi protagonisti: Edin Dzeko ha sette gol, come in tutta la scorsa stagione, Correa l’arma a gara in corso che mancava a Conte, Olivier Giroud il miglior marcatore rossonero a quota quattro.

L’Inter ha vinto cinque degli ultimi sei derby di Milano in Serie A, segnando più del doppio delle reti dei rossoneri (14 v 6), e vuole confermarsi. Occhi puntati su Calhanoglu, al ritorno da ex. Il turco, rimasto in panchina contro lo Sheriff, è pronto a prendersi un posto da titolare nei tre di centrocampo ed è favorito su Vidal come terzo centrocampista, accanto agli intoccabili Brozovic e Barella. Se il primo è ancora lontano dal rinnovo, il secondo ha messo la firma fino al 2026 e ha regalato ulteriore serenità all’ambiente dopo il passo avanti in Champions League in Transnistria. Classifica a parte, il tema rinnovi e Champions sono invece gli unici tasti dolenti di un Milan stellare e praticamente perfetto in campionato. Kessie non ha ancora firmato e in Europa c’è un solo punto in classifica che complica non poco le cose. I 90′ per Bennacer in Champions lasciano pensare ad un utilizzo tra l’ex Atalanta e Tonali a centrocampo. La grande differenza rispetto a mercoledì sarà l’assenza di Theo Hernandez, a cui mancava solo la convocazione in nazionale per la definitiva autostima e consacrazione: è arrivata e a Pioli mancherà un top player a San Siro. Spazio quindi a Ballo-Tourè, in ballottaggio con Kalulu. Dubbi sulla trequarti: Krunic scalpita ma dovrebbe toccare a Saelemaekers, Brahim Diaz, Leao. Età media di 22 anni per rifornire Zlatan Ibrahimovic, che insegue i migliori marcatori rossoneri nella storia del derby: Gunnar Nordahl (11), Andriy Shevchenko (8) e Altafini (7). Zlatan è fermo a 6 ma la forma per i grandi appuntamenti è quella giusta, e contro la Roma lo ha dimostrato. Sarà duello con Lautaro Martinez, ma anche con Dzeko e (forse) con Correa, che nel Milan vede la sua vittima preferita in Serie A.

Si sfidano le squadre che segnano di più (Inter 28, Milan 25) in campionato e quelle che dal 2020 hanno guadagnato più punti in Serie A. Con la Juventus distante, e senza dimenticare il Napoli, il derby di San Siro da un anno e mezzo è tornato affare da Scudetto. Stavolta però con due allenatori che la Serie A non l’hanno mai vinta. Simone Inzaghi è stato scelto anche per la continuità di modulo con Antonio Conte, Stefano Pioli invece sembra aver trovato la dimensione ideale per esprimere un gioco mai così spettacolare in carriera. Ora parola al campo

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