Serie A

Bonucci-Juventus, parla la moglie: “Sei stata la sua priorità, io quella del tempo che rimane”

Leonardo Bonucci
Leonardo Bonucci - Foto LiveMedia/Lisa Guglielmi

Una foto dell’Allianz Stadium sotto la pioggia, probabilmente nell’ultimo giorno torinese della famiglia, seguita da una lettera che sembra indirizzata alla Juventus. Martina Maccari, moglie di Leonardo Bonucci, sembra dare del tu al club bianconero nel lungo post apparso sui social: “Cosa ci rimane quindi? Nemmeno uno squallido, ultimo abbraccio – scrive su Instagram dopo il turbolento addio del difensore con la sua ex squadra -. È in una mattina di pioggia torinese che dovevo venirti a guardare. Perché guardarti mi fa credere che per un momento, forse, tu possa sentirmi. 13 anni. Per tredici lunghi anni Tu ed Io siamo state Amiche. E Tu lo sai. Di quelle che una è più grande e una è più piccola, una è amata da tutti e l’altra deve invece faticare per trovare il suo spazio. Amiche trascinate per passione, anche all’antagonismo. Amiche che non si scelgono ma che la vita avvicina, chissà per quale strano disegno…”.

E ancora: “Tu ed Io abbiamo condiviso la passione per lo stesso uomo – continua la moglie del nuovo difensore dell’Union Berlin -, e tu (adesso posso confessarlo) hai sempre vinto. Sei stata Tu, sempre, il primo pensiero, Tu quella della priorità, ed Io quella del tempo che rimane. Sei sempre stata quella che c’è anche quando non la vedi… Proprio come le Amiche che ti fanno sentire sempre un po’ in ombra, ma che alla fine ti fanno sentire protetta. Quelle che sai di essere seconda ma dopo una prima irraggiungibile. Quelle che la guardi e trovi sempre l’ispirazione giusta. Anche quando le cose vanno male Lei è in grado di passare la giusta ispirazione e Tu, sei lì a stupirti ogni volta. È per questo, forse, che in questo mio amore assorbito per osmosi, ti ho odiata spesso”.

E ancora: “Ti ho odiata nell’ombra della solitudine a cui mi costringevi con cadenza programmata, calendarizzata – si legge nel post -. Oltre l’orizzonte dei sentimenti incontrollabili come l’amore e l’odio, avevo certezza però che saresti stata un faro per sempre. Quella della cosa giusta al momento giusto, anche fosse l’ultimo momento, quello agli sgoccioli del tempo a disposizione. Pensavo che nonostante la vita ed i meccanismi normali del corso del tempo che conosciamo benissimo, avremmo continuato a riconoscerci. Pensavo saremmo state fedeli per sempre ad una storia che parla di vita, di dare e prendere, di sacrificio e riconoscenza, di lavoro e amore, una storia di vita che parlava di un patto di cura. Oltre il moderno tritacarne, pensavo avremmo continuato a curarci l’una con l’altra. Mi dispiace tanto. Non cambierò strada incontrandoti. Ai patti io tengo fede. Perdendo tanto, rinunciando anche a quello che per tanti anni ci siamo contese. Buona Vita”.

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