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Il Bologna ci crede fino all’ultimo secondo, l’impresa all’Olimpico contro la Lazio è soltanto a un passo. Il gol di Helander nel primo tempo, su punizione del solito gioiello Verdi, sembra bastare. La squadra biancoceleste non corre troppi pericoli, oltre la rete subita, eppure l’attacco non centra il suo obiettivo: Immobile sbaglia troppo, Felipe Anderson e Keita non trovano mai la giocata decisiva. Eppure, al sesto minuto di recupero, ecco l’occasione che cambia la partita. L’arbitro Di Bello concede un rigore molto dubbio, dal dischetto l’attaccante biancoceleste non sbaglia. Così Lazio-Bologna si conclude sull’1-1 proprio al fotofinish.
LAZIO:
Marchetti 6
I pericoli dalle sue parti arrivano con il contagocce, può fare poco sulla rete subita. Per il resto normale amministrazione che svolge senza apprensioni.
Patric 5.5
Basta non recupera dall’infortunio, tocca ancora allo spagnolo fare le sue veci sulla fascia destra. Ordinato, si fa vedere anche in fase offensiva, ma la prestazione è penalizzata dal risultato.
de Vrij 5.5
Risparmiato dalla sua nazionale l’olandese torna per riprendersi la difesa biancoceleste. Dalle sue parti gli attaccanti del Bologna non si fanno vedere spesso, basta l’unica incursione di un difensore però a sorprendere lui e la retroguardia della Lazio intera. (dal 51′ Cataldi 5.5: entra per l’infortunato de Vrij e prova a disegnare le solite geometrie. Non è giornata per la Lazio e neanche per lui)
Hoedt 5.5
La presenza di de Vrij al suo fianco lo rende più sicuro e si vede. Insieme ai compagni di reparto si fa sorprendere in una sola occasione, la più importante.
Radu 5.5
Da veterano guida il reparto difensivo anche se il Bologna non crea particolari pericoli. Contribuisce spesso alle manovre offensive senza trovare il guizzo vincente. L’ammonizione rimediata lo costringerà a saltare il match contor il Torino. (dal 68′ Wallace s.v.)
Milinkovic-Savic 5.5
Solita partita tutta grinta e testa, ma stavolta a mancare è la precisione: il giovane serbo sbaglia due occasioni d’oro, la seconda soprattutto, quando apre troppo il piattone sparando sopra la traversa. (dal 75′ Luis Alberto s.v.)
Parolo 5.5
Ancora una volta Inzaghi gli affida le chiavi del centrocampo vista l’assenza di Biglia. Si muove nuovamente in cabina di regia, ma non riesce mai a dare il cambio di ritmo decisivo.
Lulic 5.5
Tanta corsa, ma altrettanta imprecisione. Il bosniaco non riesce mai a ingranare la quarta, così diventa difficile essere decisivo.
Felipe Anderson 5.5
Da un talento come lui ci si aspetterebbe sempre il guizzo, la giocata in grado di scardinare il match. E invece sparisce dalla contesa, incaponendosi nell’uno contro uno non riuscendo mai ad essere decisivo.
Immobile 6
Dopo la doppietta di Udine, l’attaccante napoletano non riesce a ripetersi. Il Bologna sembrava l’avversario giusto per continuare la scia vincente, ma l’imprecisione, e Da Costa, gli giocano un brutto scherzo. Eppure, nonostante le occasioni da gol divorate, riesce a riscattarsi proprio sul gong finale siglando il rigore che vale il pari in extremis.
Keita 5.5
Rispetto al suo omologo sulla fascia opposta contribuisce di più allo sviluppo offensivo, soprattutto nel primo tempo quando mette in mezzo un paio di palloni interessanti non raccolti dai compagni.
BOLOGNA:
Da Costa 7
Sarebbe il secondo, l’assenza di Mirante gli regala la titolarità ancora una volta. Para tutto il possibile, nella ripresa evita il gol laziale respingendo a pochi centimetri dal gol. Deve errendersi sul più bello quando è Immobile a gonfiare la rete dagli undici metri.
Mbaye 6
Bene nel primo tempo, l’assist per il gol rossoblu è merito suo. Nella ripresa rischia di rovinare tutto: il tocco sul gol-non gol della Lazio è il suo, solo l’intervento di Da Costa e la gol line technology lo salvano dalla figuraccia.
Helander 6.5
Ha il grande merito di portare in vantaggio il Bologna con una giocata da attaccante vero. Dopo la rete passa a svolgere il suo compito principale, quello di impedire agli attaccanti il gol, riuscendoci fino a che non lascia il campo (dal 79′ Oikonomou s.v.).
Maietta 6
Ingaggia una sfida personale con Immobile, vincendola. L’attaccante partenopeo non riesce a violare la porta del Bologna, il merito è anche suo.
Masina 6
Felipe Anderson prima, Keita poi provano a metterlo in difficoltà. Regge l’urto con l’esperienza e tanta corsa, annullando entrambi gli esterni laziali.
Donsah 6
Nel centrocampo a tre disegnato da Donadoni lui è quello che deve interrompere sul nascere le iniziative della squadra avversaria. Il più delle volte ci riesce. (dal 67′ Pulgar s.v.)
Nagy 6
Si piazza in cabina di regia, soprattutto nel primo tempo la fonte del gioco bolognese è lui: dai suoi piedi partono tutte le manovre della squadra di Donadoni.
Taider 6
Il centrocampo laziale può vantare più qualità, lui sopperirsce con il fisico e una condizione atletica invidiabile: dove non arriva con il fisico, ci mette la grinta.
Verdi 6
Insieme a Di Francesco mette in apprensione la retroguardia laziale. Dal suo piede nasce la punizione che porta al gol, il suo contributo è ancora una volta decisivo.
Floccari 5.5
In campo per sostituire Destro, non lo fa rimpiangere. Davanti alla sua ex squadra non vuole infierire; l’occasione non capita e lui neanche sembra cercarla. (dal 54′ Sadiq 5.5: l’ex Primavera della Roma ci mette il fisico, ma non la qualità. Acerbo.)
Di Francesco 6
Il figlio d’arte dimostra ancora una volta di essere pronto per la categoria. Insieme a Verdi è una delle spine nel fianco della retroguardia biancoceleste.