Calcio

Milan, Shevchenko ricorda Istanbul: “Mi svegliavo urlando”

Andriy Shevchenko - Foto Nazionale calcio CC BY 2.0

Andriy Shevchenko, leggenda del Milan e attuale ct dell’Ucraina, si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a 7, magazine del Corriere della Sera. Un viaggio nei ricordi dell’ex attaccante, tra l’infanzia vicino a Chernobyl e la carriera calcistica, composta di molti alti e qualche, pesante, basso. Partendo dai momenti positivi, Shevchenko ricorda la finale di Champions League di Manchester nel 2003 contro la Juventus, dove ha segnato il rigore che ha consegnato la Coppa ai rossoneri: Ho sempre avuto dubbi, mai paura. Dal cerchio di centrocampo al dischetto mi è venuto in mente di tutto. L’infanzia, Chernobyl, gli amici morti, tutto. Ma sopra ogni cosa mi dicevo di non avere dubbi. Una volta che hai deciso dove tirare, non importa cosa fa Buffon, non importa niente, basta non cambiare idea. A metà del tiro, con la palla ancora per aria, vedo Buffon che va giù dall’altra parte e capisco prima degli altri che è fatta, che quell’istante rimarrà per sempre”.

Alla Champions League, però, è collegata anche una delle più grandi tragedie (sportive) di sempre per il Milan, ovvero la finale del 2005 persa a Istanbul contro il Liverpool. Nei primi tre mesi dopo quella sconfitta così acida mi svegliavo gridando nella notte e cominciavo a pensarci. Mi capita di pensarci ancora oggi che sono passati sedici anni. Tanti miei compagni non hanno più voluto rivedere quella partita. Io la so a memoria. Il Liverpool? Avevano una sola chance su 100, ci si sono aggrappati con tutte le forze che avevano. Bravi loro”, il commento di Shevchenko.

SportFace