Calcio

Milan, allarme cessione: seconda caparra proverrebbe dalle ‘Isole Vergini’

Berlusconi e Han Li, direttore esecutivo della Sino Europe

Mistero sulla seconda caparra versata dalla Sino Europe Sports a Fininvest nella trattativa dell’acquisizione del 99,93% del Milan. Secondo quanto rivelato da un’inchiesta di Calcio&Finanza, i 100 milioni della seconda caparra proverrebbero da un fondo con sede nelle Isole Vergini, definito ‘offshore’. La Willy Shine International Holding Limited avrebbe versato, in data 14 dicembre 2016, 830 milioni di dollari di Hong Kong, ovvero l’equivalente di 102 milioni di euro, al fondo Rossoneri Sport Investment, quest’ultimo veicolo di Sino Europe per la trattativa della cessione. Ciò che ha fatto scaturire i dubbi è la tempistica visto che solamente un giorno prima, il 13 dicembre 2016, i cinesi avevano annunciato di aver versato la seconda caparra a Fininvest.

Sul proprio sito, Calcio&Finanza ha voluto fare un chiarimento sulla situazione: “Si tratta di un contratto di pegno sull’intero capitale della società veicolo Rossoneri Champion (con sede ad Hong Kong) che la società controllante Rossoneri Sport Investment ha concesso come garanzia alla società che ha effettivamente messo a disposizione le risorse utilizzate per pagare la seconda caparra. Questa società si chiama Willy Shine International Holdings Limited e non ha sede in Cina, ma a Tortola nelle Isole Vergini Britanniche, centro finanziario offshore noto per essere uno dei principali paradisi fiscali al mondo“.

Un’ultima allarmante notizia in casa rossonera: “Disponibilità liquide che dunque non arrivano dalla Cina, bensì dalle British Virgin Islands, e che pertanto non sono soggette ai vincoli del governo di Pechino sull’esportazione di capitali“.

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