Missione compiuta. La Roma di Luciano Spalletti batte 4-1 il Viktoria Plzen e ottiene l’aritmetica qualificazione ai sedicesimi come prima classificata del girone E. All’11’ Dzeko ha aperto le marcature con un grande sinistro a rientrare, immediato il pareggio degli ospiti con Zeman al 18′. Nella ripresa è lo stesso Dzeko a regalare alla Roma il gol del vantaggio con un grande colpo di testa, Alisson nega il gol del pareggio al Plzen e ci pensa Perotti a chiudere il match fissando il risultato di 3-1 che però conosce un’altra modifica pochi minuti dopo con il sigillo di Dzeko, tripletta per lui, che chiude definitivamente i giochi qualificazione.
Alisson 6
Nel primo tempo, un tiro subito, un goal preso. Niente affatto male come media. Poi salva di piede sul colpo di testa a botta sicura di Bakos, a 10 dalla fine.
Nel primo tempo, un tiro subito, un goal preso. Niente affatto male come media. Poi salva di piede sul colpo di testa a botta sicura di Bakos, a 10 dalla fine.
Peres 5.5
Troppo spesso riesce nella straordinario risultato di sbagliare i tre quarti delle scelte che gli capitano in partita. Crossa (male) quando deve spingere, va da solo quando i compagni sono ben piazzati. Fisicamente in affanno.
Troppo spesso riesce nella straordinario risultato di sbagliare i tre quarti delle scelte che gli capitano in partita. Crossa (male) quando deve spingere, va da solo quando i compagni sono ben piazzati. Fisicamente in affanno.
Fazio 5.5
Resta, insieme a Rüdiger, a godersi il goal Zeman per il pareggio del Viktoria, in costante difficoltà sulle palle alte a scavalcare la difesa. In affanno.
Resta, insieme a Rüdiger, a godersi il goal Zeman per il pareggio del Viktoria, in costante difficoltà sulle palle alte a scavalcare la difesa. In affanno.
Rüdiger 6.5
Partita più da playmaker, che non da marcatore. Rimane imbambolato in occasione del pareggio di Zeman, si fa perdonare, con un cross a girare di rara bellezza, che Dzeko schiaccia in porta.
Partita più da playmaker, che non da marcatore. Rimane imbambolato in occasione del pareggio di Zeman, si fa perdonare, con un cross a girare di rara bellezza, che Dzeko schiaccia in porta.
Palmieri 6.5
Spinge con qualità, balla poco dietro. In miglioramento continuo.
Spinge con qualità, balla poco dietro. In miglioramento continuo.
Strootman 6
La lavatrice rimette in moto il cestello, macinando gioco e kilometri.
La lavatrice rimette in moto il cestello, macinando gioco e kilometri.
Paredes 6
Al quinto del secondo tempo, si mette finalmente gli scarpini di Riquelme, ma la traversa gli dice no, su calcio di punizione. Si vede troppo poco, per quello che piedi e mente permetterebbero.
Al quinto del secondo tempo, si mette finalmente gli scarpini di Riquelme, ma la traversa gli dice no, su calcio di punizione. Si vede troppo poco, per quello che piedi e mente permetterebbero.
Salah 5
Emerge a sprazzi dalla nebbia in cui si è autocostretto. Prima il palo, poi il portiere gli negano la rete. Riesce a divorarsi un goal osceno a 13 dalla fine. Come per ogni match, il giudizio sulla prestazione dell’egiziano si fonda sempre sulla stessa domanda “Pesando di più i goal mangiati o il fatto che senza la sua straordinaria velocità non esisterebbero le occasioni per gli stessi?” (82’ De Rossi SV)
Emerge a sprazzi dalla nebbia in cui si è autocostretto. Prima il palo, poi il portiere gli negano la rete. Riesce a divorarsi un goal osceno a 13 dalla fine. Come per ogni match, il giudizio sulla prestazione dell’egiziano si fonda sempre sulla stessa domanda “Pesando di più i goal mangiati o il fatto che senza la sua straordinaria velocità non esisterebbero le occasioni per gli stessi?” (82’ De Rossi SV)
Nainggolan 6.5
Ninja senza katana, ma stasera con la fascia. Non spicca, ma la sua personalità e il suo strapotere fisico sono fondamentali per la Roma, anche quando non è al 100%.
Ninja senza katana, ma stasera con la fascia. Non spicca, ma la sua personalità e il suo strapotere fisico sono fondamentali per la Roma, anche quando non è al 100%.
Iturbe 6
“Luogo geometrico dei punti del piano, che inciampano dopo qualsiasi giocata”. Primo Teorema di Iturbe. Tanta tanta volontà, concretamente nulla, a parte un paio di gialli provocati. (62’ Perotti 7 Ricama calcio. Chiude la partita col il 3-1, col il pallonetto di rabona. Poi si giustifica per non averlo fatto apposta. Due minuti dopo, assist per il terzo goal di Dzeko. Meraviglioso Monito.)
“Luogo geometrico dei punti del piano, che inciampano dopo qualsiasi giocata”. Primo Teorema di Iturbe. Tanta tanta volontà, concretamente nulla, a parte un paio di gialli provocati. (62’ Perotti 7 Ricama calcio. Chiude la partita col il 3-1, col il pallonetto di rabona. Poi si giustifica per non averlo fatto apposta. Due minuti dopo, assist per il terzo goal di Dzeko. Meraviglioso Monito.)
Dzeko 7.5
“Ma che goal ha fatto?” Dribbling a rientrare e sinistro a giro che si spegne sotto all’incrocio. Nel secondo tempo si vede, si annusa che il pareggio gli sta stretto, e decide di incornare il 2 a 1 per i giallorossi. Si porta a casa il pallone, con l’hat-trick di sinistro su cross di Perotti. Fanno 5 in 4 partite in Europe League. Fanno 15 in 17 partite stagionali. Il cigno di Sarajevo.
“Ma che goal ha fatto?” Dribbling a rientrare e sinistro a giro che si spegne sotto all’incrocio. Nel secondo tempo si vede, si annusa che il pareggio gli sta stretto, e decide di incornare il 2 a 1 per i giallorossi. Si porta a casa il pallone, con l’hat-trick di sinistro su cross di Perotti. Fanno 5 in 4 partite in Europe League. Fanno 15 in 17 partite stagionali. Il cigno di Sarajevo.
Spalletti 6.5
Gli uomini che ha, per comporre la retroguardia, sono pochi e mediocri. Ma la Roma prenderebbe goal anche giocando da sola, e questo è frutto di cattiva organizzazione difensiva e di scarso sincronismo nei movimenti di reparto. Primo tempo da sonno totale, la vince nel secondo, con i giocatori più forti che ha, ossia quelli da metà campo in giù, tra cui spicca leggermente quello con la maglia numero 9.
Gli uomini che ha, per comporre la retroguardia, sono pochi e mediocri. Ma la Roma prenderebbe goal anche giocando da sola, e questo è frutto di cattiva organizzazione difensiva e di scarso sincronismo nei movimenti di reparto. Primo tempo da sonno totale, la vince nel secondo, con i giocatori più forti che ha, ossia quelli da metà campo in giù, tra cui spicca leggermente quello con la maglia numero 9.
