Coppa Italia

Finale Coppa Italia 2017/2018, Juventus e Milan in visita al Quirinale da Mattarella

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Juventus e Milan sono arrivate a Roma dove nella giornata di mercoledì 9 maggio disputeranno la finale di Coppa Italia 2017/2018 allo Stadio Olimpico. Per le due squadre oltre agli impegni di campo anche uno formale con l’incontro avvenuto al Quirinale tra i giocatori, i dirigenti ed i componenti delle società con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

In occasione dell’incontro hanno parlato anche i due capitani delle squadre, Gianluigi Buffon e Leonardo Bonucci. “La ringraziamo per averci trasmesso questo invito, al quale abbiamo risposto con grandissima gioia e partecipazione. Siamo qua a rappresentare il calcio italiano per quello che domani sarà una semplice finale di Coppa Italia. Questo fa capire che quando c’è sentimento e voglia si può rendere bello qualcosa che è in declino inizia il discorso del numero uno bianconero che prosegue dicendo: “Sappiamo benissimo cosa significhi rappresentare Juventus e Milan in questa partita, noi da parte nostra possiamo promettere massimo impegno e lealtà e saremo i primi a stringere la mano al Milan in caso di vittoria e mi auguro il contrario in caso di nostra vittoria”.

Un piccolo accenno anche alla situazione politica italiana per il portiere:L’Italia non può essere una nazione mediocre. Siamo stati sempre un’eccellenza in tantissime cose e dovremo continuare ad esserlo. Ci affidiamo a persone di valore come lei”

Importanti e di valore anche le parole di Bonucci: “A nome di tutto il Milan, che è mio onore rappresentare in questa sede, ringrazio il presidente per questo invito. A lei e a tutti i presenti, compresi i miei avversari per i quali nutro ancora un grande affetto”.

Aneddoto importante quello descritto dal capitano rossonero: “Voglio raccontare un episodio che mi ha colpito in questo ultimo weekend. Ho avuto il prestigio di conoscere Ermanno, un ragazzo di vent’anni affetto da sindrome di Down, che ha voluto partecipare con dolcezza e commovente spontaneità ad osservare Milan-Hellas” introduce il difensore che procede raccontando: “Quando ci siamo incontrati a fine partita e abbiamo avuto la possibilità di stare insieme a chiacchierare, non ha mai pronunciato la parola partita. Per sua stessa emozione e gioia è stata solo una festa, vissuta con entusiasmo ed entusiasmo senza pari, che ha contagiato tutti, in primis la mia famiglia. Ermanno mi ha insegnato che si può trasformare una sfida ad alto contenuto agonistico in uno spettacolo rispettoso dei valori che incarnano il nostro sport”.

E poi la promessa: Noi e la Juventus abbiamo il dovere di celebrare la grande festa del calcio. Troppo spesso si perdono di vista le reali finalità di questa disciplina, godiamoci la festa e facciamo divertire i milioni tifosi che ci guarderanno”.

 

 

 

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