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Psicodramma, disastro, risultato irreale. Non ci sono tante parole per descrivere quanto successo nel gelo della Norvegia, dove la Roma subisce una delle sconfitte più pesanti degli ultimi anni, ancor più dei sette gol presi da Manchester United e Bayern Monaco, ancor più del 6-2 sempre contro i Red Devils lo scorso anno. Già, perché siamo in Conference League e i giallorossi sono tra le due-tre favorite per la vittoria finale, ma soprattutto perché il 6-1 (sei a uno, non è uno scherzo) subito da Pellegrini e compagni è qualcosa che può minare le poche certezze di una squadra che stava pian piano trovando la sua quadra, e che nelle ultime sfide, soprattutto in trasferta, si è mostrata estremamente fragile: il ko col Verona che era fermo a zero punti all’epoca, il derby perso, poi la recente sconfitta con polemiche arbitrali con la Juventus. Contro il Bodo/Glimt, però, non ci sono scuse o spiegazioni plausibili: i norvegesi, che in molti ricordano per l’incrocio col Milan dello scorso anno nel quale si mise in luce Hauge, giocano a tennis contro i capitolini e rischiano di mettere già sulla graticola addirittura José Mourinho. I passi falsi in questo avvio sono troppi e le aspettative ancor di più: lo Special One non aveva sicuramente fatto male fino a ora, ma questa sconfitta, che suona più come un’umiliazione per la verità, rischia di far rivalutare in tutt’altro modo questo primo scorcio di gestione del portoghese. Un episodio che i tifosi sperano possa essere soltanto una parentesi negativa e isolata, la sensazione però è che per arrivare a queste figuracce debba esserci un motivo e che non possa essere solo ed esclusivamente frutto del caso. Prendere e incassare, portare a casa per analizzare cosa non è andato storto: questa la missione di Mou e dei suoi, che probabilmente si sono già giocati uno dei pochi bonus stagionali che si potranno concedere a questa Roma.
La Lazio, intanto, viene fermata 0-0 in Europa League dal Marsiglia e si porta a quota quattro punti in classifica, con i francesi che a fronte di tre pareggi si portano a tre. Un punto utile per restare in corsa, ma il Galatasaray può scappare e il secondo posto quest’anno non garantisce la fase a eliminazione diretta. Un peccato per i ragazzi di Sarri, che dopo un primo tempo non esaltante reagiscono nella ripresa, venendo però fermati da Pau Lopez (un mezzo derby per lui visto il recente trascorso alla Roma) e dalla sfortuna (la traversa di Immobile grida vendetta). Contro il cimitero degli elefanti della Serie A, un OM infarcito di giocatori andati via dal nostro campionato e allenati dall’istrionico Sampaoli, il pareggio può andar bene, ma al ritorno in Francia servirebbe la vittoria per alzare le chance di proseguire in Europa.
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