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E’ un sorteggio dei gironi di Champions League decisamente pazzo. Le italiane non sorridono nel complesso, ma poteva andare sicuramente peggio. Non al Milan, però, che fa i conti con un gruppo da incubo in cui dovrà sfidare Atletico Madrid, Liverpool e Porto. Certo, dalla quarta fascia il rischio di trovare un raggruppamento di ferro era alto, ma il destino ha voluto scherzare coi ragazzi di Pioli. Atletico, Liverpool e Porto. Avversarie complicatissime, servirà un miracolo per passare il turno, d’altro canto però i rossoneri hanno dimostrato di potersela giocare contro chiunque, anche su certi palcoscenici ai quali erano abituati ma dai quali mancano da ormai otto anni. Le altre italiane sicuramente possono tirare un sospiro di sollievo. A cominciare dall’Inter, per cui sommando gli addendi il risultato non cambia. I nerazzurri salgono in prima fascia, ma il girone sostanzialmente è lo stesso dello scorso anno con Real Madrid e Shakhtar Donetsk, proprio come una stagione fa. Non c’è il Borussia Monchengladbach perché non prende parte a questa edizione, al suo posto lo Sheriff Tiraspol, squadra moldava di una regione separatista e fortemente comunista. A ogni modo, girone uguale ma cambiano i protagonisti. Tutti e tre i club hanno cambiato allenatore, e, cosa davvero incredibile tra le tante, si tratta di un girone all’italiana che è un girone all’italiana: già, perché Inzaghi, Ancelotti e De Zerbi tutti assieme non era cosa facile ritrovarseli.
La Juventus dopo diversi anni da protagonista in prima fascia stavolta partiva dalla seconda. Non è andata male, visto che se da una parte c’è il Chelsea campione d’Europa, dall’altra Zenit e Malmo non costituiscono minacce particolari, se non per le trasferte fredde. I bianconeri si giocheranno con i blues il primato, Allegri sa come si fa. Infine, l’Atalanta: per una squadra che parte dalla terza fascia, il gruppo con Villarreal e Manchester United (più Young Boys) è francamente da metterci ventimila firme. Guai però a sottovalutare l’impegno, anche perché si tratta di due squadre reduci da una finale europea e abituate a queste manifestazioni.
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